Articolo originariamente pubblicato su ThinkinPark.
Gli psicologi hanno suggerito che il modo più efficace per descrivere come funziona il nostro cervello sia immaginare due sistemi differenti che interagiscono nella nostra mente. Da una parte c’è il sistema X, cioè l’approccio emozionale al processo decisionale, dall’altra il sistema C, che presiede invece al ragionamento logico.
I due sistemi nel nostro cervello
Il sistema X è l’opzione di default da cui passano immediatamente tutte le nuove informazioni che processiamo: si attiva in automatico e senza sforzi. Le valutazioni effettuate da questo “sistema emozionale” sono generalmente basate su aspetti come la similarità, la familiarità e la prossimità (nel tempo). Queste scorciatoie mentali consentono al sistema X di processare molte informazioni contemporaneamente: il suo obiettivo è quindi fornire risposte che sono approssimativamente, piuttosto che precisamente, corrette. Perché il sistema X possa ritenere che qualcosa sia valido, è sufficiente che desideri che lo sia.
Il sistema C invece, richiede uno sforzo deliberato per attivarsi. Segue un approccio logico-deduttivo alla risoluzione dei problemi. È un sistema lento e dispendioso e riesce a gestire solo poche informazioni per volta. L’evidenza e la logica sono necessarie per convincere il sistema C a credere a qualcosa.
Ovviamente ci riteniamo persone razionali e quindi pensiamo di utilizzare quasi sempre il sistema C. La realtà però è diversa: il sistema X gestisce molte più decisioni di quanto siamo disposti ad ammettere e solo raramente facciamo riferimento al sistema C per verificarle.
I neuroscienziati hanno scoperto che le parti del nostro cervello associate al sistema X sono molto più vecchie da un punto di vista evolutivo rispetto a quelle associate al pensiero logico, che si sono sviluppate solo recentemente: in sostanza la necessità di sopravvivenza ha portato a sviluppare prima la componente emotiva rispetto a quella logica.
Per capire il perché facciamo un esperimento: supponiamo che un nostro amico ci posizioni un una grossa scatola di vetro contenente un serpente sul tavolo di fronte a noi e ci chieda di osservarlo attentamente. Se all’improvviso il serpente fa uno scatto verso di noi, faremo immediatamente un salto all’indietro! Il nostro sistema X ha reagito istantaneamente per metterci in salvo.
Appena il serpente si è mosso verso di noi si sono generati due differenti percorsi informativi, uno veloce e uno lento. Quello veloce è stato processato dal sistema X e ha mandato l’informazione direttamente all’amigdala che si è attivata all’istante spingendoci a fare un salto indietro. Il percorso lento è passato dal sistema C che ha gestito l’informazione in maniera conscia, valutando le possibili minacce. Questo sistema riconosce che c’è uno strato di vetro tra te e il serpente e che quindi non c’è un pericolo effettivo. Ma al momento in cui arriva a questa conclusione, il sistema X ha già reagito.
Da un punto di vista di sopravvivenza, un falso positivo, cioè attivarsi in presenza di un segnale di pericolo che poi non si rivela tale, è una strategia sempre migliore di un falso negativo, cioè non attivarsi perché si sottovaluta il segnale che invece è un reale pericolo: ecco perché l’evoluzione ha portato a sviluppare prima l’emotività rispetto alla logica! Se siamo nella savana e dietro al cespuglio sentiamo un rumore sospetto, è sempre meglio scappare subito a gambe levate anche se poi scopriamo che non c’era un leone ma era solo l’effetto del vento.
Il Cognitive Reflection Task (CRT)
Ovviamente tutte le persone utilizzano entrambi i sistemi. Vari studi hanno dimostrato che gli individui con un sistema X danneggiato, vanno in stallo decisionale perché passano tutto il tempo a valutare le possibili alternative senza passare mai all’azione. Ci sono però delle attività dove risulta fondamentale attivare il sistema C e tenere a bada le emozioni, come ad esempio nel campo degli investimenti o quando bisogna prendere decisioni strategiche di una certa importanza.
Shane Frederick, uno studioso di Yale, ha sviluppato un test di sole tre domande che si è rivelato molto più efficace di qualsiasi IQ test o SAT score per misurare l’abilità del sistema C di attivarsi e tenere a basa il sistema X: queste tre domande prendono il nome di Cognitive Reflection Task (CRT).
Proviamo a metterci alla prova e capire quanto siamo in grado di controllare l’istinto e ragionare logicamente. Le domande sono le seguenti:
1. Una mazza e una pallina costano €1,10 in totale. La mazza costa 1 euro in più della pallina. Quanto costa la pallina?
2. Se ci vogliono cinque minuti per cinque macchine a produrre cinque oggetti, quanto ci vuole per 100 macchine a produrre 100 oggetti?
3. Su un lago c’è una superficie coperta da foglie di ninfea. Ogni giorno la superficie raddoppia in dimensione. Se ci vogliono 48 giorni per coprire l’intero lago, quanto ci vuole per coprirne la metà?
Prendetevi qualche minuto per riflettere.
Ognuna di queste domande ha una risposta ovvia ma errata e una meno ovvia ma corretta.
Nella domanda 1, il sistema X ci spinge a rispondere 10 centesimi. Tuttavia utilizzando la logica si può dedurre che:
1 mazza + 1 pallina = € 1,10 e contemporaneamente
1 mazza = 1 pallina + € 1
per cui sostituendo i termini:
1 pallina + €1 + 1 pallina = € 1,10 e quindi
2 palline = €0,10
1 pallina = €0,05
Per cui 1 pallina costa €0,05, la mazza €1,05 e la loro somma è €1,10.
Nella domanda 2, l’istinto ci spinge a rispondere 100 minuti. Tuttavia se riflettiamo un attimo, ci accorgiamo che ogni macchina ci mette cinque minuti per produrre un oggetto e quindi 100 macchine ci metteranno sempre cinque minuti a produrre 100 oggetti.
Infine nella domanda 3, il sistema X ci spinge a dimezzare i 48 giorni e rispondere 24. Tuttavia se la dimensione della ninfea raddoppia ogni giorno, il giorno prima rispetto a quello in cui copre il lago interamente, deve averlo coperto a metà per cui la risposta corretta è 47.
Se avete fatto qualche errore non vi preoccupate: non siete i soli!! Frederick propose le domande a 3500 persone e solo il 17% rispose correttamente a tutte e tre e il 33% le sbagliò tutte. Il gruppo più performante furono gli studenti del MIT che risposero correttamente al test nel 48% dei casi: ma si tratta sempre di un risultato inferiore al 50% da parte di alcuni dei migliori studenti a livello globale!
Conclusioni
I risultati del CRT ci confermano che le persone processano le informazioni e prendono le decisioni lasciandosi guidare in gran parte dell’emotività (sistema X) mentre la parte logica e deduttiva (sistema C) rimane molto spesso inutilizzata. Questo è naturale: è l’evoluzione che ci ha plasmato in questo modo.
Per questo è di fondamentale importanza dotarsi di modelli mentali che ci aiutino a ragionare in maniera logica e ad attivare il nostro sistema C: con un loro utilizzo costante, i modelli mentali andranno a sostituirsi gradualmente alle scorciatoie emotive che il nostro sistema X ci propone come meccanismo di default.
“Il successo negli investimenti non è correlato al tuo QI, se sei sopra 100. Se hai un’intelligenza normale, quello di cui hai bisogno è il temperamento per controllare le emozioni che mettono in difficoltà le persone quando si tratta di investire.” (Warren Buffett)
Bibliografia
Montier, James. The Little Book of Behavioral Investing. John Wiley & Sons, 2010.