Una delle novità che hanno caratterizzato gli ultimi anni è l’avvento delle possibilità di gestione del portafoglio tramite algoritmi matematici.
L’obiettivo che ci si pone è quello di limitare il più possibile l’intervento umano negli investimenti, ritenendo che meno sono le variabili discrezionali che possono intervenire, più sia possibile controllare il rischio. Si pensa infatti che la sintesi delle informazioni rilevanti, tradotte nell’algoritmo matematico che genera la decisioni da prendere, possa eliminare l’emotività che spesso accompagna sia il risparmiatore sia il professionista nel momento in cui debbono operare delle scelte d’investimento.
Le strategie di gestione dei portafogli vengono pensate utilizzando i più moderni studi effettuati negli ambienti universitari e professionali al fine di individuare costantemente la miglior combinazione rischio-rendimento.
Si pensi ad esempio alle strategie nate recentemente e basate sulla robo-advisory, ovvero soluzioni sviluppate da software ideati per creare dei portafogli ottimizzati nel tempo in base al profilo di rischio.
L’eliminazione del contributo umano porta probabilmente una serie di vantaggi: in primo luogo, il contenimento dei costi – come in tutti i settori in cui si è passati a processi di automazione – e l’esclusione delle scelte irrazionali, condizione non da poco.
Un altro dei risultati che certamente viene raggiunto è la coerenza tra quanto viene preventivamente dichiarato dall’investitore, in termini di capacità di accettazione della volatilità e delle potenziali perdite, e quello che avverrà poi al portafoglio.
Inoltre, anche il semplice risparmio di tempo per l’investitore e per il consulente viene da molti ritenuto un grande risultato.
Capitolo a parte merita poi lo stesso concetto di processo automatico d’investimento. L’implementazione di MIFID II trova un grande alleato nella proposta basata su soluzioni automatizzate, che è molto coerente con lo spirito della normativa perché attraverso criteri oggettivi traduce le caratteristiche dell’investitore in un portafoglio efficiente.
La discussione sulla bontà di sposare strategie robotiche è comunque ancora molto accesa: uno degli elementi di maggior perplessità riguarda la mancanza di personalizzazione, anche se per la verità essa si esplica soprattutto nell’intervista pre-contrattuale. Più questa intervista sarà ampia e approfondita, più raccoglierà elementi distintivi e peculiari del singolo investitore. Chiaramente, per definizione, a valle il processo genererà portafogli identici a parità di contenuti dell’intervista.
Anche il concetto in sé di algoritmo è spesso oggetto di disparità d’opinione. Veniamo infatti da molti anni di relativa volatilità dei mercati finanziari e abbiamo vissuto anni splendidi, dal punto di vista statistico, per quanto riguarda la crescita di quasi tutte le asset class. Ma cosa succederà qualora dovessero ripetersi momenti di grave crisi, di innalzamento duraturo della volatilità, tali da rappresentare scenari a bassa probabilità statistica? Come reagirebbero i singoli algoritmi qualora i prezzi si collocassero nelle “zone d’ombra” che inevitabilmente, per quanto piccole, esistono per ogni algoritmo matematico? Naturalmente bisogna tenere presente che su tutti gli algoritmi vengono eseguiti back test significativi, e che ogni algoritmo nasce proprio per coprire il numero maggiore di eventi e limitare al minimo percentuale quelli potenzialmente dannosi.
Proprio pensando a quest’ultimo aspetto è nato Darta Target Solution nella sua versione con switch automatico. Non stiamo parlando di robo-advisory in senso stretto, ma di un’opportunità che si basa sugli stessi assunti statistici. Nell’intervista, infatti, il sottoscrittore identifica 3 aspetti determinanti: l’obiettivo di rendimento, l’orizzonte temporale d’investimento e la volatilità attesa (rischiosità). In base alle proprie esigenze e agli obiettivi attesi ciascun cliente sceglierà la linea d’investimento tra quattro possibilità: Linea Target Silver, Linea Target Gold, Linea Target Platinum e Linea Target Diamond. Le caratteristiche di ciascuna linea sono riprese nella tabella qui di seguito:
A quel punto, in maniera automatica, in base a criteri matematici di misurazione degli scostamenti dei rendimenti rilevanti nel processo, verranno o meno operati switch settimanali, secondo combinazioni predefinite. L’obiettivo è accompagnare il portafoglio, settimana dopo settimana, a raggiungere il proprio target di rendimento nel tempo e nel rispetto del rischio massimo (volatilità) concordato. Non appena raggiunto l’obiettivo la posizione del cliente viene “protetta” spostando automaticamente l’investimento nella soluzione a minor rischio e consolidando il risultato ottenuto in attesa di nuove decisioni (re-investimento in una nuova linea o riscatto della polizza).
In momenti di incertezza come quelli che stiamo vivendo, Darta Target Solution rappresenta un aiuto concreto per il sottoscrittore che vuole proteggere il portafoglio e per il consulente che vuole creare valore nelle proprie relazioni.