Negli ultimi mesi la stampa generalista e quella specializzata, nonché la maggior parte degli analisti e dei commentatori economici, scrivono e parlano pressoché di un solo argomento: l’inflazione.
Se, a onor del vero, occorre riconoscere che livelli dei prezzi quali quelli attuali non si vedevano da decenni, è importante sottolineare che solo un’inflazione crescente o alta nel lungo periodo potrà avere effetti duraturi, mentre al momento è difficile capire se il fenomeno cui stiamo assistendo sia contingente, e quindi destinato a riassorbirsi in pochi mesi o trimestri, oppure strutturale. I timori inflazionistici hanno in ogni caso contribuito a rafforzare le voci delle Cassandre, e commenti catastrofisti e previsioni nefaste sull’andamento dei mercati si sono moltiplicati.
Prima di proseguire cerchiamo di contestualizzare il nostro presente in un periodo storico più ampio. Per fare ciò vediamo dunque l’andamento dell’inflazione nell’ultimo secolo negli Stati Uniti, Paese che a livello economico ha spesso guidato il trend mondiale.
Gli ultimi dati di ottobre, non riportati dal grafico1 che risale a prima dell’estate, segnalano un CPI annuo vicino al 6%, un livello che non si vedeva dal 1990 e dunque consistentemente alto rispetto all’ultimo trentennio. Per questa ragione in particolare, con il prezzo delle materie prime e del cibo in netto rialzo, gli investitori si chiedono se si troveranno a muoversi in un contesto di mercati finanziari totalmente diverso da quello in cui hanno operato durante gli scorsi tre decenni.
Un’analisi interessante in tal senso è quella del comportamento delle diverse classi di investimento in contesti di inflazione crescente.
Nel grafico2 che segue sono stati presi in considerazione tre periodi di prezzi crescenti e le performance di 4 categorie di asset che solitamente proteggono dall’inflazione, ovvero titoli indicizzati all’inflazione, fondi immobiliari, strumenti legati alle materie prime e oro. Come si vede, non sempre e non tutti hanno performato positivamente. Le materie prime ad esempio nel secondo periodo hanno realizzato ben poco, mentre l’oro addirittura nel terzo periodo è risultato negativo. Più costante invece, anche se con numeri contenuti, si è dimostrato l’investimento in strumenti indicizzati all’inflazione che ha visto ritorno tra il 5% e il 9% annuo in tutti e tre i periodi esaminati.
Per aumentare le variabili del ragionamento dobbiamo aggiungere un ulteriore fattore, quello legato alla politica monetaria delle Banche Centrali occidentali, Fed e BCE in testa: entrambe si sono dichiarate propense al proseguimento della politica dei tassi zero almeno per qualche trimestre ancora, indipendentemente dai dati di inflazione. Questa impostazione, nota come MMT (Modern Monetary Theory), rivela di fatto la volontà di non voler più utilizzare i tassi di interesse come strumento per contrastare l’inflazione. Anzi, paradossalmente, l’eventuale stabilizzazione del livello dei prezzi in area 5% o più consentirebbe all’immenso debito pubblico accumulato da tutti i paesi di venire progressivamente eroso.
Fermo restando che – come disse il danese Niels Bohr, premio Nobel per la Fisica nel 1922 – “è difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro”, tutti ci chiediamo cosa fare in questo contesto, che appare nuovo sotto molti aspetti. L’approccio corretto è sempre quello di sottrarsi alle ipotesi di scenario e concentrarsi su una pianificazione finanziaria ed assicurativa di ampio respiro, modellata sul proprio profilo di rischio, che assicuri al futuro nostro e dei nostri cari un sostegno costante e prolungato nel tempo.
Darta Target Solution rappresenta in questo caso la soluzione assicurativa ideale per focalizzarsi sui bisogni e gli obiettivi del cliente, beneficiando di una protezione potenziata: l’opzione con switch automatico consente di ridurre o accrescere l’esposizione al rischio di mercato a seconda che salga o scenda la volatilità attesa delle diverse classi di investimento presenti nel proprio portafoglio.
Il prodotto, adatto per tutte le età comprese tra i 18 e i 91 anni (non compiuti), prevede un premio minimo di 10.000 € ed eventuali premi aggiuntivi di € 2.500.
Darta Target Solution si può considerare come una piattaforma che offre 3 opzioni di investimento, che possono essere viste quasi come prodotti a sé stanti. Il cliente potrà infatti scegliere di sottoscrivere l’opzione Obiettivo Crescita, oppure quella SENZA Switch Automatico o ancora, come accennavamo sopra, l’opzione CON Switch Automatico, cuore del prodotto. Attivando quest’ultima infatti è possibile scegliere tra 4 linee di investimento: Silver, Gold, Platinum e Diamond, dove ciascuna linea è una sorta di gestione con specifici profili di rischio ed obiettivi di rendimento ad essi associati.
L’obiettivo di rendimento associato alla linea di investimento prescelta è ottenuto attraverso un meccanismo di switch automatici, gestiti dinamicamente su base settimanale, che a seconda delle situazioni e caratteristiche dei mercati trasferisce il controvalore dal fondo prescelto al fondo interno intermedio o a quello prudente (Darta Target Stone), cui è associata una volatilità inferiore o superiore, al fine di massimizzare il rendimento del contratto.
Le problematiche legate alle tematiche di inflazione, oggi così attuali, potranno durare trimestri o evaporare in tempo minore e incideranno in modo alterno sui mercati a seconda che le aspettative di inflazione vengano di volta in volta confermate o smentite. Le oscillazioni e i movimenti sugli indici azionari e obbligazioni, nonché su tutte le altre asset class, rappresenteranno di volta in volta opportunità di ingresso o momenti di consolidamento temporaneo delle posizioni di cui l’investitore non dovrà occuparsi in prima persona: eventuali scelte tattiche e congiunturali saranno demandate ai professionisti Darta, che si muoveranno all’interno di uno strutturato profilo di rischio e di un target di rendimento ad esso associato.
Come sempre, dunque, l’invito è quello di astenersi dal contesto previsivo – oggi focalizzato sull’inflazione, domani chissà – a favore invece di una corretta pianificazione delle proprie esigenze e del proprio profilo di rischio. Indipendentemente dal temporaneo e cangiante sentiment del mercato, il consulente di fiducia saprà affiancare il cliente nella scelta del prodotto a lui più adatto.
1. fonte: advisor.visualcapitalist.com
2. fonte: advisor.visualcapitalist.com