Dopo l’introduzione e l’approfondimento sulla normativa di riferimento, il nostro percorso sull’antiriciclaggio ci porta a trattare il tema dell’adeguata verifica della clientela e gli obblighi ad essa connessi.
Tra gli obblighi a capo degli operatori, la verifica della clientela è posta sicuramente in una posizione di spicco dal momento che, per poter efficacemente attuare le norme sulla prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, è necessario che i soggetti obbligati pongano in essere specifiche procedure di controllo che richiedono una pronta collaborazione da parte di chi a tali controlli è sottoposto.
Nelle disposizioni antiriciclaggio si parla più propriamente di adeguata verifica della clientela per indicare il procedimento di identificazione e verifica dei clienti attraverso l’acquisizione di informazioni che si rendono necessarie per la loro profilazione nonché per l’assegnazione, agli stessi, di una specifica fascia di rischio.
Nel dettaglio, a norma degli art.17 e seguenti del decreto antiriciclaggio, l’adeguata verifica del cliente e del titolare effettivo (la persona fisica o le persone fisiche, diverse dal cliente, nell’interesse della quale o delle quali, in ultima istanza, il rapporto continuativo è istaurato, la prestazione professionale è resa o l’operazione è eseguita) deve attuarsi in momenti precisi. In particolare:
- in occasione dell’instaurazione di un rapporto continuativo o del conferimento dell’incarico;
- in occasione dell’esecuzione di un’operazione occasionale che comporti la trasmissione o la movimentazione di fondi di importo pari o superiore a 15.000 euro (anche attraverso più operazioni frazionate ma collegate tra di loro);
- in tutti i casi in cui vi sia sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, nonché dubbi sulla veridicità o sull’adeguatezza dei dati precedentemente ottenuti ai fini dell’identificazione;
- con riferimento ai prestatori di servizi di gioco, in occasione del compimento di operazioni di gioco.
La normativa antiriciclaggio, ma più precisamente le disposizioni relative all’adeguata verifica, richiedono un approccio basato sul rischio, cioè l’adozione di misure di sicurezza che siano proporzionali al livello di rischio identificato e idonee a neutralizzarlo.
Questo implica che i soggetti sottoposti a tali controlli non si identificano solo con i nuovi clienti, ma anche con i clienti già acquisiti, nel caso in cui muti il profilo di rischio assegnato precedentemente.
A questo fine, nel graduare l’entità delle misure, i soggetti obbligati tengono conto di alcuni criteri generali sia con riferimento al cliente sia con riferimento all’operazione.
I criteri generali relativi al cliente possono essere classificati in base:
- alla natura giuridica;
- alla prevalente attività svolta;
- al comportamento tenuto al momento del compimento dell’operazione o dell’instaurazione del rapporto continuativo o della prestazione professionale;
- all’area geografica di residenza o sede del cliente o della controparte.
I criteri generali relativi alle operazioni, prendono invece in considerazione:
- la tipologia dell’operazione, rapporto continuativo o prestazione professionale posti in essere;
- le modalità di svolgimento dell’operazione, rapporto continuativo o prestazione professionale;
- l’ammontare dell’operazione;
- la frequenza e il volume delle operazioni e la durata del rapporto continuativo o della prestazione professionale;
- la ragionevolezza dell’operazione, del rapporto continuativo o della prestazione professionale, in rapporto all’attività svolta dal cliente e all’entità delle risorse economiche nella sua disponibilità;
- l’area geografica di destinazione del prodotto e l’oggetto dell’operazione, del rapporto continuativo o della prestazione professionale.
Nella pratica, poi, gli operatori identificheranno il cliente (o il titolare effettivo) verificandone l’identità sulla base di documenti, dati o informazioni attendibili; acquisiranno e valuteranno informazioni sullo scopo e sulla natura del rapporto continuativo o della prestazione professionale; controlleranno costantemente il rapporto con il cliente, per tutta la sua durata.
Una volta espletate le operazioni di profilazione, sulla base di specifici fattori da tenere in considerazione, al cliente verrà attribuita una classe di rischio che richiederà, a sua volta, misure rafforzate per tutte quelle situazioni ad alto rischio di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo.
Avv. Giovanna Aucone
Avv. Valentina Groccia
PG Legal