Quando parliamo del mercato assicurativo, dei suoi cambiamenti e dei possibili sviluppi, è istintivo fare riferimento al contesto più vicino a noi, quello europeo. Tuttavia, in una realtà sempre più interconnessa e globalizzata, è altrettanto interessante – e per certi versi necessario – cercare di capire cosa accade nel resto del mondo.
Abbiamo provato così ad allargare lo sguardo, facendo una sorta di “giro del mondo” del mercato assicurativo, da cui emergono caratteri distintivi e prospettive differenti tra Europa, America ed Asia. Per farlo, abbiamo seguito il filo di tre macro-trend che impattano sulle dinamiche del mercato assicurativo presente e futuro: crescita economica, demografia, livello di innovazione tecnologica.
La crescita economica influenza la capacità di acquisto e le esigenze di tutela nel presente e nel futuro. Ad esempio, in economie più mature e caratterizzate storicamente dalla presenza dello Stato nell’ambito della tutela e della previdenza sociale, la domanda assicurativa è stabile. In Paesi caratterizzati invece da una forte crescita economica, come quelli asiatici, la domanda di soluzioni assicurative ha ritmi di crescita sostenuti, grazie alla rapida diffusione del benessere presso una fascia sempre più ampia di popolazione.
L’andamento demografico impatta sulla tipologia di soluzioni assicurative più richieste. Nelle realtà caratterizzate da una forte presenza di popolazione anziana, l’esigenza di integrare la pensione sarà più forte rispetto a quella delle società più “giovani”, dove invece emergerà l’interesse ad accantonare risorse per il futuro.
Infine, la propensione ad utilizzare strumenti digitali può favorire le aziende che investono maggiormente nell’innovazione tecnologica.
Il giro del mondo del mercato assicurativo
Partendo dall’analisi di questi macro-trend, Ernst & Young – network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale, revisione contabile, fiscalità e transaction – ha elaborato dei report sulle prospettive a breve termine del mercato assicurativo in Europa, in America e nella regione Asia-Pacifico, evidenziando i fattori chiave a cui il mondo assicurativo deve guardare oggi per prepararsi al futuro.
Europa: continuità e nuovi bisogni
Partiamo da casa nostra. In Europa, negli ultimi dieci anni, l’andamento del mercato assicurativo è stato stazionario, con una flessione negativa (-0.4% contro un +0.6% del resto del mondo). Il settore vita ha visto una contrazione dell’1.2%, contro un +4.3% nel resto del mondo; nel settore danni c’è stato un -0.8%, a fronte di un +2.2% degli altri continenti.
La fotografia generale dell’andamento del mercato assicurativo descrive quindi una situazione stazionaria, con una tendenza negativa legata legata soprattutto alle dinamiche economiche che hanno visto una crescita del PIL, tra il 2012 ed il 2017, limitata al 2% (contro il 4.1% dei mercati emergenti).
La crisi economica, la bassa redditività, le incertezze sul mercato del lavoro hanno portato le persone ad orientare l’allocazione dei loro risparmi verso soluzioni diverse da quelle assicurative. Più che pensare al futuro, è diventato prioritario avere risorse immediatamente disponibili per affrontare situazioni impreviste o momenti di vuoti lavorativi. I bassi tassi di interesse, poi, non hanno incoraggiato la scelta di strumenti come le polizze vita.
Guardando all’immediato futuro, le contenute prospettive di crescita economica (per il 2018-2022 si parla di un +1.7% contro il +4.3% dei Paesi emergenti) fanno pensare che ci sarà una certa continuità anche nella domanda assicurativa rispetto agli ultimi dieci anni. Inoltre, alcuni fattori di incertezza, come la Brexit o le incognite sull’andamento di un’economia importante come quella italiana, determinano un contesto in cui per intercettare la domanda assicurativa è necessario operare in modo diverso rispetto al passato, partendo da alcuni trend interessanti che stanno emergendo.
Dal punto di vista demografico, l’Europa è un’area che sta invecchiando rapidamente, con i decessi che superano le nascite. Ciò vuol dire che ci sarà una fascia di popolazione, sempre più ampia che in passato, interessata dal tema della previdenza, che diventa una vera e propria preoccupazione per i singoli man mano che i governi europei riducono il loro contributo al welfare state. Basti pensare che, se nel 2009 la spesa pubblica corrispondeva al 50.1% del PIL europeo, nel 2017 è scesa al 45.8%, e la percentuale è destinata a scendere, perché diventa sempre più forte l’esigenza di contenere le uscite. Il pubblico, dunque, sarà sempre meno presente nel mondo previdenziale, sanitario, di tutela dagli infortuni, a fronte di una popolazione che, però, avrà sempre più bisogno proprio di coperture su questi fronti.
Allo stesso tempo, in un contesto economico di crescita bassa e di sempre minori tutele sul fronte lavorativo, i giovani avranno maggiori necessità di tutelarsi durante i periodi di inattività.
Per il mondo assicurativo si apre quindi l’occasione di espandere l’offerta in linea con i cambiamenti demografici ed economici, ad esempio con più prodotti come assicurazioni sulla vita, accumulo dei risparmi sin dall’età più giovane e soluzioni di decumulo col fine di integrare redditi e pensioni. Rispetto al passato, però, saranno fondamentali la diffusione dell’educazione finanziaria ed il ruolo della consulenza, per orientare le persone a comprendere i loro bisogni presenti e futuri: saranno vincenti le realtà che si impegneranno in prima linea su questo fronte.
Un altro grande trend è la trasformazione digitale nella fruizione di beni e servizi: è fondamentale realizzare ed implementare piattaforme digitali che possano rendere più immediata la relazione con il proprio consulente di riferimento e migliorare la customer experience.
In ogni caso, la digitalizzazione è un plus, ma non sostituisce l’affidabilità e la solidità delle compagnie come criteri guida nella scelta delle soluzioni assicurative. Secondo lo studio EY, infatti, gli europei ripongono ancora la loro fiducia nei grandi brand: da qui l’importanza di sperimentare ed implementare nuove forme di fruizione dei servizi, sempre senza perdere di vista i valori chiave della missione assicurativa.
In sintesi, per il futuro nel medio e breve periodo, in Europa il mondo assicurativo dovrebbe cercare di focalizzarsi su:
- bisogni emergenti, legati all’invecchiamento della popolazione e al progressivo ritiro dello Stato dall’intervento pubblico;
- tutele per i giovani, a fronte delle incertezze del mercato occupazionale;
- innovazione tecnologica, da integrare al modo tradizionale di lavorare.
America: diversificazione dei prodotti e digitalizzazione dei servizi
Lo scenario americano, che comprende sia Nord America che America Latina, ha registrato in questi anni bassi tassi di crescita del settore assicurativo. Tra il 2012 ed il 2017, il settore vita ha visto un -0.4% di raccolta dei premi, mentre si è registrato un +2.6% per il non vita; nel complesso, i due settori hanno avuto una crescita dell’1.3%.
In particolare, il mercato degli Stati Uniti – più simile a quello europeo – è stato penalizzato soprattutto dai bassi tassi di interesse, che ha spinto gli investitori verso equity e società di investimento, e lontano dai tradizionali prodotti assicurativi. L’America Latina, seppur caratterizzata da un’importante crescita demografica, ha registrato una forte incertezza politica ed una debole crescita economica. La combinazione di questi due fattori ha limitato sia i risparmi che i consumi.
Guardando ai prossimi anni, la previsione di un miglioramento della congiuntura finanziaria, l’aumento dei tassi di interesse già dal 2017 – anno che ha segnato l’avvio di un nuovo ciclo – e l’invecchiamento della popolazione dovrebbero stimolare la domanda di prodotti vita, mentre il miglioramento dell’attività economica dovrebbe portare ad una crescita del comparto non-vita.
Allo stesso tempo ci sono alcuni elementi di criticità che potrebbero pesare ancora sul mercato assicurativo: la crescita del protezionismo, l’aumento dei prezzi del petrolio, la crescita dell’inflazione sul reddito famigliare, l’incertezza politica in alcuni mercati dell’America latina.
Cosa può fare il mondo assicurativo per intercettare le esigenze degli americani? Bisognerà tener in conto di alcune importanti differenze tra target appartenenti a diverse generazioni.
I Millennials, infatti, sono focalizzati sul risparmio, ma meno inclini a massimizzare la ricchezza attraverso prodotti vita rispetto ai loro genitori. Secondo lo studio EY, alla domanda su quali siano le ragioni finanziarie per non sottoscrivere un’assicurazione sulla vita, il 27% dei Millennials risponde che preferisce usare i propri soldi per le attività ricreative quotidiane, contro l’8% della generazione dei 50enni; il 20% pensa alle vacanze, contro il 6% della generazione precedente. Questo cambio di approccio al proprio futuro comporta, per il mondo assicurativo, la necessità di avere una visione olistica di benessere finanziario, conciliando esigenze presenti e future.
Guardando agli over 651, l’esigenza maggiore risulta quella di integrare la pensione. Il 24% ha meno di 1000 dollari in liquidità per l’emergenza, il 46% non ha risparmi sufficienti per la pensione, il 65% non potrebbe coprire le spese per i prossimi sei mesi se avesse minori introiti. A questa fascia di popolazione, l’assicurazione deve offrire soluzioni per il decumulo della ricchezza e un supporto per tutto il ciclo di vita.
Sul fronte dell’innovazione, emerge l’importanza della trasformazione digitale. Qui, ad esempio, l’assenza di canali digitali che consentano una comunicazione immediata con la compagnia o il consulente di riferimento crea disaffezione e sfiducia tra i clienti. Inoltre, rispetto all’Europa, c’è una maggiore predisposizione a scegliere e sottoscrivere polizze vita anche attraverso canali online.
Da qui, l’importanza per il mondo assicurativo di migliorare l’esperienza di fruizione dei clienti integrando la propria offerta con servizi digitali, senza che ciò significhi eliminare l’intervento umano, poiché i consumatori valutano positivamente ancora l’interazione face to face – parliamo del 69% degli intervistati, percentuale che cresce al 72% tra i Millennials. La vera carta vincente, dunque, è mixare capacità digitali e agenti umani preparati, capaci di sostenere conversazioni importanti sul benessere finanziario. Implementare umano e digitale non è facile, ma è la chiave per massimizzare il valore dei clienti nel corso della vita.
Asia: crescita esponenziale e grandi sfide
La regione asiatica è in una fase di crescita positiva per quanto riguarda il settore assicurativo. Dal 2012 al 2017 complessivamente il settore assicurativo è cresciuto del 2.8% contro lo 0.6% globale, con il settore non vita che ha raggiunto addirittura l’8%; nella sola Cina la raccolta annua di premi è cresciuta del 17% dal 2012 al 2017.
Il trend è direttamente correlato con la crescita dei redditi e del PIL, l’alto tasso di occupazione, una forte domanda interna e con una maggiore consapevolezza dei bisogni e del valore dei prodotti vita. Il fatto che in quest’area geografica risieda un terzo della popolazione mondiale rappresenta, secondo EY, un fattore chiave per lo sviluppo futuro dell’attività assicurativa e per consolidare l’innovazione tecnologica, seppur con differenze importanti tra i diversi Stati. I maggiori mercati emergenti vedono, infatti, tassi di crescita più alti rispetto ai mercati sviluppati (Giappone, Australia, Corea), che si trovano anche a fronteggiare l’invecchiamento della popolazione.
Nel breve periodo, pur in presenza di un rallentamento dell’espansione economica, è da ritenere che la regione presenterà, nel complesso, opportunità di crescita significative. Tra il 2018 ed il 2022 ci si aspetta un aumento del Pil del 5%, anche se è fondamentale che il mercato assicurativo agisca in modo da non farsi trovare impreparato quando la crescita rallenterà.
Nel contesto asiatico, è molto importante il ruolo della normativa. Se prima, infatti, le regole erano focalizzate sul rafforzamento della crescita, oggi si inizia a pensare alla sostenibilità nel lungo periodo e alla centralità dei consumatori. Sembra infatti in atto un cambiamento culturale diffuso, che genera una maggiore propensione a ragionare su un orizzonte di medio e lungo periodo, più che a concentrarsi solo sul benessere nel presente. Per il mondo assicurativo, questo cambio di approccio potrebbe aprire importanti opportunità, soprattutto nei Paesi con popolazione più giovane. In questi stati, ad esempio, la tutela dei figli e la pianificazione successoria diventeranno esigenze sempre più sentite, a cui rispondere con prodotti ad hoc.
È importante sottolineare che, sul fronte dell’età media, l’Asia viaggia a doppia velocità. Alcuni Stati sono molto giovani, altri stanno affrontando la sfida dell’invecchiamento. Per incontrare i bisogni di tutti, il mercato assicurativo deve differenziare l’offerta, includendo soluzioni per l’accumulazione e la gestione della ricchezza, piani pensionistici, offerte vita integrate con prodotti per la salute.
Fattore chiave, in Asia più che altrove, è infine la tecnologia. In Cina la quota di vendite digitali di assicurazioni vita è passata dal 3.5% del 2015 al 9% del 2017. Per ora i canali tradizionali continuano a guidare la vendita maggiore, ma il tasso di crescita è molto rapido. Per intercettare i bisogni, dunque, sarà vincente chi punterà sulla digitalizzazione.
Il Gruppo Allianz nel mondo
Se il bisogno di protezione è il cuore del sistema assicurativo, a qualunque latitudine, è altrettanto vero che saper leggere le dinamiche economiche, sociali e tecnologiche permette di avere una chiave per affrontare le sfide, anticipando i trend del futuro ed intercettando nuove esigenze. Questo richiede esperienza, conoscenza diretta, presenza sul territorio e sensibilità nel percepire le trasformazioni che intercorrono nelle società.
Conoscere i macro-trend, tuttavia, non basta: bisogna anche avere le capacità organizzative necessarie per mettere in atto strategie ed innovazione di processo coerenti con le tendenze individuate, fornendo le soluzioni adatte al contesto.
Un impegno che il Gruppo Allianz, di cui Darta fa parte, esercita quotidianamente in più di 70 Paesi.
La capacità di leggere le dinamiche delle diverse aree geografiche e di adattare la propria proposta è stata, in questi anni, una chiave vincente. Inoltre, la presenza in diversi continenti consente al Gruppo di individuare nuove opportunità di crescita nelle realtà più vivaci dal punto di vista economico e demografico, che possono così compensare i momenti di calma nelle economie più mature.
La grande propensione ad investire in innovazione – basti ricordare che Allianz è stata tra i primi a lanciare un prodotto assicurativo basato sulla blockchain – permette di cogliere anche le sfide nate dallo sviluppo della tecnologia, creando condizioni di affidabilità e stabilità per i partner del Gruppo.
1. Prudential Financial, 2017 Financial Wellness Study