Molti investitori stentano ancora a credere ai loro occhi: l’indice azionario globale MSCI World ha recuperato oltre il 40% dai minimi di marzo e gli spread delle obbligazioni societarie USA sono tornati a pochi punti base di differenza rispetto ai livelli pre-crisi.
Dopo un rally così rapido sui mercati finanziari globali, in netto contrasto con le notizie inerenti alla crisi, è essenziale fare il punto circa i driver di mercato. Sotto il profilo economico ci siamo lasciati alle spalle il lockdown di marzo e aprile. In un primo momento la ripartenza è stata sostenuta, mentre ora procede a un ritmo più contenuto: il livello della produzione in alcuni Paesi si attesta tuttora all’80%-90% rispetto all’inizio dell’anno (in alcuni segmenti dei servizi è anche inferiore).
A livello geografico la situazione appare eterogenea: nel secondo trimestre la crescita della Cina potrebbe tornare in territorio positivo alla luce del netto miglioramento dei dati congiunturali mensili. Anche in Europa numerosi indicatori evidenziano un trend favorevole. Preoccupa invece l’economia USA dove si registra un nuovo aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione e una flessione della fiducia dei consumatori. L’eventuale decisione del governo di ridurre i consistenti aiuti destinati ai disoccupati negli ultimi mesi potrebbe determinare una forte erosione della propensione al consumo.
In generale, si osserva un’interconnessione tra trend congiunturali e andamento dei casi di infezione: le economie in cui la diffusione del virus è maggiormente sotto controllo mostrano trend di ripresa più solidi. Negli USA le difficoltà nel contenimento del virus potrebbero alimentare le tensioni in borsa, nonostante la recente parziale stabilizzazione della dinamica di infezione negli Stati più colpiti e la riduzione del rapporto tra decessi e contagi. In ottica globale il virus è tuttora attivo. Le speranze dei mercati sono alimentate dai progressi nello sviluppo di un vaccino, e la fase di sperimentazione dei primi candidati è prossima al via.
In sintesi l’economia globale registra segnali di ripresa, ma ci vorrà del tempo prima di una completa guarigione. Ciononostante i mercati finanziari stanno anticipando una ripresa particolarmente rapida. L’indice S&P500 – rappresentativo del mercato USA nel suo complesso – ha impiegato 33 giorni per passare dal suo livello massimo al suo punto di minimo provvisorio, e appena 72 giorni per recuperare tre quarti delle perdite subite a causa del Covid-19.
Si tratta di tempistiche record se paragonate alle fasi ribassiste (ovvero con crolli del mercato azionario di almeno il 20%) negli ultimi 75 anni. In tutte le 11 fasi di mercato “orso” registrate dal 1946 in avanti, per un simile recupero ci sono voluti anni. Le borse si attendono quindi una ripresa molto rapida, a V. Queste aspettative positive potrebbero essere disattese soprattutto ora che siamo entrati nella cosiddetta fase della “danza”, ovvero la fase successiva al lockdown, caratterizzata da misure di contenimento del contagio flessibili e mirate a livello locale.
Sul fronte politico riscontriamo importanti segnali di svolta. Per la prima volta nella storia dell’Unione Europea, assisteremo a una mutualizzazione del debito e a una ridistribuzione fiscale su larga scala. Molti governi dovranno decidere se confermare le misure introdotte per mitigare la crisi innescata dal Coronavirus, tra cui la corresponsione di sussidi e la concessione di garanzie per l’accensione di prestiti. Tale situazione pone i bilanci statali sotto pressione, ma costituisce anche un’opportunità per dare ulteriore slancio alla ripresa. Una costante positiva è rappresentata dalle Banche Centrali che portano avanti una politica monetaria il più accomodante possibile a sostegno dell’economia. La Federal Reserve USA, ad esempio, ha già annunciato che le reti di protezione per fondi del mercato monetario, mutui ipotecari e crediti societari resteranno in essere sino a fine 2020.
Le misure annunciate e già introdotte dalle Banche Centrali globali, tra cui ampi pacchetti di acquisto di titoli, comportano un significativo incremento della liquidità immessa nel sistema dalle autorità monetarie, che probabilmente supererà le iniezioni effettuate durante la crisi finanziaria globale del 2008/2009. L’abbondante liquidità dovrebbe far sì che il contesto di tassi bassi/negativi sui mercati obbligazionari duri più a lungo di quanto previsto prima dello scoppio della pandemia. Questo contesto dovrebbe favorire gli asset più rischiosi, come le azioni, sebbene le valutazioni azionarie siano abbastanza sotto pressione.
In questo contesto il fondo Allianz Strategy 50 NT EUR, che investe in una combinazione di asset class orientate al rendimento e conservative (azionario globale e obbligazionario governativo in euro investment grade), ha conseguito una performance 2020 del -4,94% (dato al 31.08.2020).
31.12.2019 – 31.08.2020 Allianz Strategy 50 NT EUR: -4,94%1
31.12.2015 – 31.08.2020 Allianz Strategy 50 NT EUR: +23,8%2
La componente azionaria ha influito in modo marcatamente negativo mentre le obbligazioni governative in euro sono riuscite a mitigare in parte l’andamento del fondo con un contributo positivo. l mercati azionari nel 2020 hanno registrato livelli di volatilità eccezionalmente elevati, e pesanti perdite – circa il 34% – nella maggior parte delle asset class dall’inizio delle turbolenze legate all’emergenza sanitaria (dal 20 febbraio fino al 23 marzo). I segnali quantitativi del ciclo del mercato derivanti dal nostro processo d’investimento si sono velocemente deteriorati, riportando segnali negativi del trend e delle valutazioni fondamentali di azioni e obbligazioni. La gestione attiva del rischio di volatilità e i segnali quantitativi negativi hanno portato alla tempestiva riduzione della componente di azioni globali fino alla fine di marzo. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria è stata ridotta in modo significativo la quota delle azioni globali dal 78% al 13%, a causa dell’elevato grado di incertezza sui mercati, caratterizzato da elevate perdite sulle azioni e da un enorme aumento della volatilità nel contempo anche i segnali quantitativi del ciclo di mercato sono velocemente deteriorati.
Al diminuire della volatilità dei mercati dal massimo dell’83% al 20% (indice VIX di azioni americane S&P500), è stato gradualmente aumentato l’investimento nelle azioni globali, passando dal 13% al 33% a fine luglio e al 43,6% a fine agosto. Anche l’allocazione nelle obbligazioni governative è stata incrementata dall’11% al 29% a fine luglio e al 33% al 31 agosto, e nel contempo è stata ridotta la posizione in liquidità dal 76,5% al 38,4% a fine luglio e al 23,5% a fine agosto.
Attualmente l’attrattività relativa delle azioni globali rispetto alle obbligazioni governative in euro è migliorata, e questo ha portato ad una leggera sovraponderazione nel fondo della componente azionaria rispetto a quella obbligazionaria. Durante tutto il periodo di elevate turbolenze del mercato (tra la fine di febbraio e la fine di giugno), il livello di investimento totale è stato mantenuto tra il 23% e il 40%, con il contestuale incremento della posizione in liquidità fino al 77%. Alla fine del primo semestre 2020, nonostante l’apparente “quiete” sul mercato, il livello di volatilità del fondo (media ponderata esponenzialmente a 130 giorni) si attestava al 13%, livello ancora molto elevato per i vincoli del processo di investimento. Per tali ragioni la strategia investe ancora circa il 23,5% in liquidità, il 43,6% in azioni globali e il 33% in obbligazioni governative. La gestione attiva del rischio è riuscita a mantenere la volatilità storica del fondo vicina all’obiettivo dell’8%.
Il processo di investimento, in presenza di volatilità storica dei mercati particolarmente elevata, non ha consentito di beneficiare dell’importante rimbalzo dei mercati azionari dalla fine di marzo 2020 poiché, nonostante la repentina diminuzione delle asset class più rischiose in portafoglio, la volatilità della strategia è rimasta ancora elevata per i limiti consentiti dalla strategia. In un primo momento la gestione attiva del rischio e i controlli sulle asset class del processo di investimento hanno consentito la riduzione tempestiva e significativa dell’esposizione al rischio del fondo durante le turbolenze del mercato. Dalla fine di marzo invece il fondo non è stato in grado di partecipare nella stessa misura alla ripresa inaspettatamente molto forte del mercato a causa del posizionamento difensivo della strategia per vincoli del processo di investimento. Il team di gestione rimane fiducioso di poter compensare la sottoperformance registrata rispetto ai mercati con la possibilità di utilizzare la leva finanziaria quando la volatilità dei mercati si attenuerà ulteriormente, come si è già osservato in passato.
Allocazione delle asset class e volatilità nell’ultimo anno dal 31.07.2019 al 31.07.20203
Allocazione storica delle asset class e volatilità nell’ultimo anno dal 31.07.2019 al 31.07.20204
Volatilità Rolling a 12 mesi in %5
Marcus Bayer
Senior Product Specialist Multi Asset Europe
Allianz Global Investors
1, 2. Fonte: AllianzGI e IDS GmbH – Analysis and Reporting Services, società controllata al 100% da Allianz SE al 31.08.2020. Dati netti, calcolati secondo il metodo BVI sulla base del valore unitario, supponendo che le distribuzioni siano reinvestite e senza tenere conto del carico di front-end. Non sono stati presi in considerazione i costi individuali, come le retribuzioni, le commissioni e gli altri onorari, che se lo fossero, avrebbero un impatto negativo sui risultati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
3. Fonte: AllianzGI e IDS GmbH – Analysis and Reporting Services (100 % partecipata di Allianz SE) dati al 31.07.2020. I contenuti della slide sono solo indicativi e non costituiscono una guida per l’allocazione futura. La performance della strategia non è garantita e si possono verificare delle perdite. *MSCI World Local dal 1° Settembre 2016, prima di tale data l’indice di riferimento era l’MSCI WORLD in EURO.
4. Fonte: AllianzGI e IDS GmbH – Analysis and Reporting Services (100 % partecipata di Allianz SE) dati al 31.07.2020. Indicazioni di carattere orientativo che non rappresentano la futura asset allocation. Il risultato della strategia non è garantito e non si esclude la probabilità di perdite. *MSCI World Local dal 1.Settembre 2016, prima di tale data l’indice di riferimento era l’MSCI WORLD in EURO.
5. Fonte: AllianzGI e IDS GmbH – Analysis and Reporting Services (100 % partecipata di Allianz SE) al 31.07.2020. SAA= Strategic Asset Allocation di 50% Azioni Globali e 50% Obbligazioni Governative Euro Investment Grade. Performance in Euro al lordo delle commissioni. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati sono al lordo delle commissioni; il calcolo del net asset value è basato sul sull’assunto che le rendite siano reinvestite ed esclude le commissioni iniziali. I costi individuali, come commissioni, spese ed altri oneri non sono stati presi in considerazione e potrebbero avere un impatto negativo sulla performance qualora fossero inclusi nel calcolo.
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L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il reddito che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore-contraente potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito.
Allianz Strategy 50 è un comparto della Sicav di tipo aperto di diritto lussemburghese Allianz European Pension Investments non registrata per la distribuzione in Italia. Il valore delle azioni appartenenti alle classi di azioni del comparto può essere soggetto a una volatilità elevata. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I documenti legali dei comparti citati nel video e i prezzi giornalieri delle azioni di ciascuna classe di ogni comparto sono disponibili sul sito regulatory.allianzgi.com
Suddetto comparto rientra fra i fondi target di alcuni fondi assicurativi (affidati in delega di gestione ad Allianz Global Investors GmbH), interni a determinate Unit Linked di Allianz Global Life dac e Darta Saving Life Assurance dac, compagnie assicurative del Gruppo Allianz autorizzate ai sensi della legge irlandese, che offrono prodotti assicurativi vita e servizi su base transfrontaliera.
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