Il 2021 è destinato ad essere ricordato come un anno di svolta per la sostenibilità nel settore finanziario, vista l’entrata in vigore dei primi atti normativi che scandiscono il Piano d’Azione dell’Unione Europea per indirizzare i flussi di capitali verso investimenti sostenibili.
Il percorso nasce da lontano, da quando con l’accordo di Parigi – adottato nell’ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ed entrato in vigore il 4 novembre 2016 – l’Europa si è proposta di rafforzare la risposta ai cambiamenti climatici, rendendo i flussi finanziari compatibili con un percorso che conduca a uno sviluppo a basse emissioni di gas a effetto serra.
In questo contesto va letta l’entrata in vigore, il 10 marzo, di una parte del Regolamento europeo 2019/2088, noto come SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), che riscrive le regole per comunicare le informazioni sui servizi finanziari, uniformando a livello europeo le modalità con cui gli operatori integrano i rischi e le opportunità legate alla sostenibilità nelle loro decisioni e raccomandazioni di investimento.
Quali sono stati, nel concreto, i cambiamenti per Darta Saving? Ne abbiamo parlato con Gabriele Fantini, Head of Product Development.
Cosa è cambiato dal 10 marzo?
Il Regolamento 2019/2088 chiede a tutti gli operatori del settore di fornire informazioni chiare e trasparenti – attraverso sito web, informazioni pre-contrattuali e monitoraggi periodici – riguardo all’impatto dei processi decisionali della compagnia e dei prodotti sulla sostenibilità, dagli eventuali effetti negativi alla promozione delle caratteristiche ambientali o sociali.
In ottemperanza al Regolamento, abbiamo dunque fatto un lavoro di revisione di tutto il materiale informativo, per comunicare con precisione quali sono i rischi relativamente alle materie ESG e gli obiettivi in termini di impatto ambientale degli investimenti.
Entriamo nel dettaglio del Regolamento. Gli articoli 3 e 5 sono dedicati alla comunicazione delle informazioni relative al rischio di sostenibilità nell’ambito dei processi decisionali degli investimenti. Come avete adempiuto a questo obbligo?
Per rischio di sostenibilità si intende un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, se si verifica, potrebbe provocare un significativo impatto negativo sul valore dell’investimento.
Come richiesto dal regolamento, sul nostro sito web abbiamo dedicato alla sostenibilità una sezione in cui diamo informazioni relative alle politiche sull’integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti (come da articolo 3) e su come le politiche di remunerazione sono coerenti con l’integrazione dei rischi di sostenibilità (articolo 5).
Il Regolamento vuole inoltre fare chiarezza sui prodotti che promuovono caratteristiche sociali ed ambientali e sugli investimenti sostenibili (art. 8 e 9).
Per ciascun prodotto finanziario che promuove caratteristiche ambientali o sociali o che ha come obiettivo investimenti sostenibili, abbiamo pubblicato sia sul sito web che nell’informativa pre-contrattuale tutte le informazioni previste dal regolamento. Si trovano quindi: la descrizione delle caratteristiche ambientali o sociali o dell’obiettivo di investimento sostenibile; le informazioni sulle metodologie utilizzate per valutare, misurare e monitorare le caratteristiche ambientali o sociali o l’impatto degli investimenti sostenibili selezionati per il prodotto finanziario, compresi le fonti dei dati, i criteri di vaglio per le attività sottostanti e i pertinenti indicatori di sostenibilità utilizzati.
Le informazioni, seppur molto tecniche, sono state comunicate, a norma del primo comma, in modo chiaro, conciso e comprensibile per gli investitori e sono ben visibili sul sito web, entrando nelle sezioni relative ai singoli prodotti che contengono fondi appartenenti alla categorie indicate negli articoli 8 e 9. Si può vedere un esempio nella sezione dedicata a Darta Easy Selection, dove, in forma tabellare, sono state sintetizzate tutte le informazioni richieste dal Regolamento.
E i prodotti che non rientrano negli articoli 8 e 9? Come cambiano le informazioni?
In quel caso vale quanto previsto dall’articolo 6. Nell’informativa precontrattuale abbiamo inserito una sezione specifica chiamata SFDR, in cui abbiamo riassunto in che modo i rischi di sostenibilità sono integrati nelle decisioni di investimento ed abbiamo specificato perché il prodotto in questione non rientra nelle casistiche previste dagli articoli 8 e 9.
Il prossimo anno entrerà in vigore anche l’articolo 11, sulle relazioni periodiche. Cosa cambierà?
In linea con i precedenti articoli, anche nelle relazioni periodiche dei prodotti finanziari che promuovono caratteristiche sociali ed ambientali sarà inclusa la misura in cui le caratteristiche ambientali o sociali sono conseguite. Per i prodotti con obiettivi di investimento sostenibile sarà esplicitato l’impatto complessivo correlato alla sostenibilità del prodotto mediante indicatori di sostenibilità.
Quello del 10 marzo è solo il primo di una serie di appuntamenti che vi vedranno impegnati nell’adempimento delle norme europee per uniformare i criteri di sostenibilità degli investimenti. Il 31 dicembre, ad esempio, entrerà in vigore il Regolamento 2020/952 sulla Tassonomia. Come vi state preparando?
Per noi si tratta di proseguire un lavoro già iniziato da tempo. Non dimentichiamo che Allianz, il gruppo di cui facciamo parte, è stato uno dei precursori nell’ambito della finanza sostenibile, tanto da essere stato nominato come membro del Technical Expert Group on Sustainable Finance (TEG), gruppo di esperti incaricati di fornire le proprie raccomandazioni riguardo alle nuove normative per una finanza sostenibile. Darta, nello specifico, ha avviato da tempo un percorso per integrare input non finanziari, come i fattori ESG, per aumentare la sostenibilità degli investimenti senza perdere di vista la solidità dei risultati finanziari.
Anche i consulenti finanziari sono coinvolti in questo processo. Sono previste attività di formazione o comunque un supporto da parte di Darta verso gli intermediari?
Ovviamente i consulenti finanziari saranno coinvolti in momenti di informazione e formazione, anche in previsione degli impatti che potrà avere la nuova revisione della normativa Mifid/Idd proprio sul tema della sostenibilità degli investimenti.