Come un abito confezionato in sartoria. Si può definire così il Private Insurance, soluzione d’investimento creata ad hoc per clienti con patrimoni importanti (Private e High Net Worth Individuals) per rispondere ad esigenze complesse come i passaggi generazionali, la pianificazione patrimoniale e la gestione finanziaria degli asset.
Secondo gli ultimi dati di Aipb, Associazione italiana private banking, la quota di polizze e assicurazioni nel mercato italiano Private è in crescita. È infatti passata dal 6,8% del 2007 al 16,6% del 2016, confermando un’accelerazione nella preferenza di questa tipologia di investimenti.
Per gli intermediari che devono garantire al cliente la soluzione più adatta alle sue esigenze, è fondamentale scegliere un partner affidabile, capace di confezionare il “vestito su misura”.
Come orientarsi tra le tante proposte disponibili?
I criteri guida nel Private Insurance
Per misurare l’affidabilità di un partner, ci sono alcuni indicatori che gli intermediari possono valutare.
Il primo aspetto da considerare è la solidità, che si può quantificare nel rapporto tra il credito a disposizione e le attività calcolate per il rischio. Questo indicatore è importante: ci dice che la compagnia assicurativa a cui ci si rivolge ha una storia positiva alle spalle, fatta di scelte corrette, di un management efficiente e della capacità di prevenire e gestire il rischio.
In parallelo va considerata la solvibilità, ovvero la capacità di pagare i propri debiti. Un buon tasso di solvibilità significa che si possono fare gli investimenti con la sicurezza di poter ricevere pagamenti regolari e senza ritardi. Un alto livello di solvibilità, costantemente monitorato e certificato dagli enti preposti, è sicuramente una carta spendibile nei confronti della clientela, come garanzia di un investimento sicuro.
Più complesso da misurare, ma parimenti importante, è il rischio reputazionale, che può determinare la delegittimazione da parte di stakeholder, consumatori, clienti, mettendo letteralmente “fuori gioco” il partner scelto, con ripercussioni negative anche per gli investitori. Per valutare la reputazione si può guardare all’esperienza, reperendo informazioni sulla stampa o confrontandosi con altri operatori e clienti. Altre fonti possono essere i report periodici che, in ambito assicurativo, vengono fatti da enti indipendenti.
Quando si parla di soluzioni su misura, è da valutare anche la flessibilità, necessaria per adeguarsi realmente alle diverse esigenze. Rigidità burocratiche, obblighi di vario tipo, dotazione tecnologica obsoleta mettono a rischio la capacità di offrire una soluzione davvero personalizzata e dare risposte in tempi rapidi.
Fondamentale, inoltre, è la trasparenza. In una situazione di asimmetria informativa, in cui ci si affida ad un operatore tecnicamente più informato, è importante poter mettere i clienti nelle condizioni di conoscere i dettagli di ciò che ci viene proposto, con tutti i benefici ed i rischi. Ciò richiede un impegno da parte della compagnia assicurativa a fornire tutti gli elementi necessari agli intermediari.
Infine non è da trascurare il peso della domiciliazione. Meglio evitare Paesi chiacchierati, come quelli indicati nella blacklist dell’Agenzia delle entrate, che periodicamente aggiorna l’elenco degli Stati a fiscalità privilegiata, per i quali vige l’obbligo di comunicare tutte le operazioni intercorse tra le imprese residenti in Italia e quelle fiscalmente domiciliate in Stati e territori considerati “paradisi fiscali”.
Darta Saving e il Private Insurance
Presente da molti anni in questo segmento, Darta Saving ha una forte esperienza nell’ambito del Private Insurance.
Il grado di personalizzazione è altissimo. Sono costruite soluzioni uniche che consentono:
- Efficiente gestione finanziaria degli asset del cliente
- Ottimizzazione fiscale
- Gestione del passaggio generazionale del patrimonio
- Riservatezza.
Il know how è assicurato da una cultura finanziaria radicata e una rete di esperti del mercato tra le migliori in Europa, sistemi di Technology al passo con i tempi ed una regolamentazione particolarmente efficace e aderente alla normativa europea.
Come si pone Darta rispetto ai “criteri guida” di cui abbiamo parlato?
Darta Saving fa parte del gruppo tedesco Allianz SE, leader in campo assicurativo-finanziario nel mondo, la cui solidità è confermata da agenzie di valutazione del merito di credito. Nel 2016, Darta Saving ha registrato un fatturato di 2,60 miliardi di Euro, portando le masse gestite oltre la soglia dei 14 miliardi di euro, risultato che ha un impatto anche sul capitale societario, che ha raggiunto i 256 milioni.
Sul fronte della solvibilità Darta ha un Solvency ratio del 265% (a fronte del 100% richiesto dalla direttiva europea Solvency II), appartenendo al Gruppo Allianz che ha un rating AA+, quasi unico nel panorama mondiale e essendosi dotata di partner operativi supervisionati dall’Autorità Irlandese di Vigilanza Assicurativa e di primari partner informatici e finanziari.
L’appartenenza ad un grande gruppo assicurativo-finanziario rende il brand di Darta Saving forte e affidabile anche rispetto ai rischi reputazionali. Darta è sottoposta ai controlli delle autorità di vigilanza operati dalla Central Bank of Ireland, dalla Consob e dall’Ivass a seconda della loro specifica competenza, anche territoriale. Ci sono poi i controlli interni, aderenti alle procedure previste dal Gruppo Allianz e dall’Organo di Vigilanza Irlandese.
Le sinergie a livello di gruppo e la struttura dei costi di prodotto molto competitiva consentono un’ampia flessibilità. Sono offerti prodotti e servizi sempre all’avanguardia rispetto agli sviluppi del mercato. Grazie alla normativa irlandese, inoltre, è garantita flessibilità nella scelta e nell’ottimizzazione degli investimenti.
Sul fronte della trasparenza, gli intermediari sono messi in condizione di poter rispondere a tutte le domande dei loro clienti. Darta offre formazione specializzata, durante la quale sono fornite tutte le informazioni necessarie, e garantisce un supporto costante.
Infine, essendo domiciliata in Irlanda (Stato che non fa parte della blacklist del fisco italiano), consente di beneficiare inoltre di alcuni vantaggi, quali l’assenza di limiti di concentrazione all’investimento, che garantisce flessibilità nella scelta e nell’ottimizzazione degli investimenti legati all’approccio regolamentare previsto dalla normativa locale.
Disclaimer:
Questa panoramica non ha la pretesa di essere esaustiva, ma vuole indicare alcuni dei criteri più significativi quando si sceglie il partner per costruire il proprio pacchetto di soluzioni su misura.