Il successo di una consulenza finanziaria si basa su un buon mix di vari elementi: la profondità della relazione del consulente con il cliente, la conoscenza delle sue esigenze e delle sue aspettative, la comprensione delle sue dinamiche personali, aziendali e familiari, la preparazione tecnica del consulente stesso e la sua capacità di coinvolgere o affiancare altre professionalità specifiche quando necessario. Se questi fattori vengono mixati e gestiti bene, si riesce ad ottenere soddisfazione sia per i clienti che i consulenti.
Uno dei temi spesso toccati nella consulenza finanziaria è quello di natura fiscale. In questo contesto, se il cliente è un imprenditore e/o amministratore di azienda, può essere il caso di discutere del Trattamento di Fine Mandato agli amministratori (TFM), uno strumento molto utile nella pianificazione fiscale di una azienda. Potrebbe anche essere opportuno coinvolgere il commercialista o il fiscalista dell’imprenditore per validare le soluzioni proposte.
Ma cos’è il TFM? Il Trattamento di Fine Mandato (TFM) è un’indennità che l’azienda può corrispondere agli amministratori alla chiusura di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. La si può considerare come una sorta di “liquidazione” che viene accantonata e poi, appunto, liquidata agli amministratori di società al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Il principio è lo stesso del ben noto Trattamento di Fine Rapporto (TFR) accantonato dall’azienda per i lavoratori dipendenti, ma i due istituti sono molto diversi in virtù ovviamente della natura stessa del rapporto di lavoro1.
I soci delle aziende possono infatti prevedere che una parte del compenso annuale spettante all’amministratore (o eventualmente in aggiunta ad esso) venga accantonato ogni anno in un apposito fondo oppure mediante la stipula di apposite polizze assicurative e venga corrisposto alla cessazione del rapporto di lavoro.
Il Trattamento di Fine Mandato è un compenso che gode di un regime di tassazione più favorevole rispetto al compenso ordinario. Le somme accantonate sono infatti interamente deducibili dal reddito di impresa (quindi la società paga meno imposte) e al momento della liquidazione all’amministratore, questi avrà un trattamento fiscale più conveniente rispetto alla normale tassazione sui redditi (tassazione separata). Inoltre, se il TFM è accantonato in un prodotto assicurativo, l’amministratore potrà avvalersi dei vantaggi tipici della polizza vita in tema di protezione del patrimonio dinanzi ad eventuali creditori dell’impresa.
Per percepire l’indennità e poter beneficiare dei vantaggi fiscali occorre prevedere che il diritto all’indennità dell’amministratore risulti da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto2, e quindi la scelta di prevedere un compenso da corrispondere all’amministratore a titolo di indennità di fine mandato deve essere prevista dallo Statuto o deve risultare dalla specifica delibera3 con cui i soci nominano l’amministratore e ne determinano il compenso. Nel rispetto del principio di congruità, ovviamente, l’accantonamento annuo per l’indennità deve essere correlato al compenso annuo corrente.
È stato accennato precedentemente alla possibilità per l’azienda di accantonare le somme destinate all’indennità di fine mandato mediante sottoscrizione di una polizza assicurativa. Si tratta di un accantonamento indiretto, nel senso che le somme verranno versate alla compagnia di assicurazione e l’onere della gestione affidato alla assicurazione stessa; sarà poi l’azienda a riscattarlo al momento della cessazione del rapporto di lavoro per far fronte all’obbligo assunto nei confronti dell’amministratore stesso.
In questo scenario la soluzione di Darta Easy Selection potrebbe prestarsi ad essere utilizzata come accantonamento per il TFM in quanto presenta moltissimi vantaggi:
- la possibilità di sfruttare la scelta tra la versione Capital del prodotto (con il pagamento di un premio unico iniziale e versamenti aggiuntivi liberi) e quella Plan (con l’attivazione di un piano di versamenti ricorrenti con scadenze prefissate);
- nella versione Plan la società può accantonare ogni mese la cifra da destinare all’amministratore attraverso l’attivazione di un piano di pagamenti regolari con un versamento minimo di 100 euro;
- per fare partire il piano di versamenti non è necessario anticipare la prima annualità, come richiesto da altri prodotti sul mercato;
- l’azienda contraente può anche stabilire una frequenza di pagamento diversa da quella mensile (trimestrale, semestrale o annuale);
- con oltre 136 fondi collegati alla polizza, di cui tantissimi con il massimo riconoscimento delle 5 stelle Morningstar, è possibile personalizzare il portafoglio di investimento;
- è possibile, per il consulente, scontare il costo del caricamento iniziale, abbattendo il costo per il cliente;
- nella versione Plan è possibile sospendere liberamente e senza costi aggiuntivi il piano di versamenti – si pensi alle necessità temporanee di ottimizzazione dei flussi di cassa di un’azienda;
- a differenza di buona parte dei prodotti sul mercato, in entrambe le versioni di Darta Easy Selection non sono previsti costi o penalità di uscita. Quindi è possibile riscattare la polizza liberamente e senza vincoli dopo 3 mesi – si pensi, ad esempio, all’interruzione del rapporto con l’amministratore prima della scadenza naturale del mandato.
In conclusione il TFM, uno strumento poco utilizzato dalle aziende di piccole e medie dimensioni, rappresenta oggi una delle risposte più efficaci ai bisogni dei clienti imprenditori, e quella offerta da Darta Saving con Darta Easy Selection è una valida alternativa alle soluzioni presenti sul mercato.
1. A differenza del TFR previsto per i lavoratori dipendenti (disciplinato dall’art. 2120 del Codice Civile), nel caso del TFM non esiste una specifica regolamentazione legislativa che ne stabilisca l’obbligo di applicazione o l’esatto ammontare, né tanto meno esistono disposizioni previdenziali o sindacali che possano sostituire o integrare le disposizioni di legge.
2. Nel caso di mancanza di data certa le indennità di fine mandato risultano deducibili per cassa ovvero nell’esercizio di effettiva erogazione dell’indennità e non annualmente.
3. Per attribuire data certa alla delibera assembleare può essere opportuno l’invio della copia del verbale di attribuzione del TFM con raccomandata postale senza busta oppure tramite PEC ad un’altra PEC, oppure con redazione del verbale di assemblea da parte di un notaio.