Anche quest’anno, nel mese di settembre, sono stati resi noti i risultati della ricerca condotta da Robeco relativa al Global Dow Jones Sustainability Index. Le aziende vengono analizzate in base ai parametri di valutazione della sostenibilità aziendale SAM (CSA)1 e nel Dow Jones Sustainability Index.
I risultati forniscono una panoramica delle prestazioni dei leader di ognuno dei 24 settori rappresentati, e per il terzo anno di fila Allianz SE è risultata l’azienda con il miglior coefficiente di sostenibilità aziendale nel settore Insurance2.
Nel 2018 aveva ottenuto un punteggio di 85 a fronte di una media del settore di 47. Quest’anno ha ottenuto 88, migliorando i dati pregressi, a fronte di un valore medio del settore rimasto fermo a 47.
In una recente intervista pubblicata da Repubblica3, il CEO di Allianz SE Oliver Baete ha osservato: “Mitigare il cambiamento climatico è la sfida dei nostri tempi. La società, la politica e l’economia devono agire assieme per ridurre rapidamente le emissioni climalteranti. Noi, per quanto riguarda gli asset proprietari, saremo all’altezza delle nostre responsabilità e, nel dialogo con le aziende nelle quali investiamo, puntiamo a favorire i business a basse emissioni. Abbiamo già iniziato questo percorso e nel 2050 i nostri portafogli d’investimento saranno neutrali per il clima”.
Proprio in questi giorni l’ambiente è il grande protagonista, per quanto riguarda sia il nostro Paese che i nostri giovani. La sostenibilità vorrebbe tuttavia essere un criterio ancora più ampio, e rappresentare non solo gli aspetti ecologici ma anche quelli economici e sociali.
Se in un primo momento si è identificata la sostenibilità nell’impegno delle generazioni presenti di soddisfare i propri bisogni senza compromettere quelli delle generazioni future, nella versione attuale la si deve intendere quale nuovo percorso di misurazione del concetto di crescita, in termini sia economici che sociali, che tocca perciò la sfera del diritto e dei contratti nel mondo del lavoro, dell’organizzazione delle imprese, dei concetti stessi di capitale e capitalismo.
Non è semplice riuscire a darne una definizione precisa, proprio perché come la società evolve dinamicamente, così avviene al concetto di sostenibilità. A maggior ragione, quindi, diventa importante essere riconosciuti da esperti esterni come azienda leader della sostenibilità nel proprio settore.
Anche il mondo degli investitori, infatti, riconosce l’importanza del rispetto di questi criteri nell’allocazione dei propri risparmi: lo stesso Salone del Risparmio 2019 è stato dedicato al tema della sostenibilità nel mondo del risparmio gestito, a dimostrazione che è lecito attendersi un futuro ancora più incentrato su questi criteri di selezione delle imprese. L’acronimo che ha rappresentato questo focus è ESG: Enviromental, Social, Governance. In italiano potremmo tradurlo con ambiente, società e politiche aziendali.
Le difficoltà di identificazione dei parametri più corretti non sono poche, perché un’azienda potrebbe essere molto attenta all’ambiente, ma pochissimo alle esigenze dei lavoratori. Un’altra invece potrebbe avere molta attenzione alla gender diversity, ma essere particolarmente inquinante. I criteri del Global Dow Jones Sustainability Index, ad esempio, rendono più chiaro il lavoro di selezione delle azioni da inserire in un portafoglio perché evidenziano settore dopo settore le aziende leader. È quindi probabile che Allianz SE e gli altri vincitori saranno sempre più presenti nei fondi ESG insieme alle azioni delle imprese che hanno comunque ottenuto punteggi importanti.
Non è altrettanto facile dare un punteggio nel caso si analizzino strumenti di risparmio gestito. Una possibile strada può essere quella di affidarsi al rating di società che si occupano di censire e valutare in termini di sostenibilità i vari comparti d’investimento. È il caso della nota società Morningstar, che ha introdotto un proprio rating di sostenibilità per fornire all’investitore un parametro in questo senso.
Del resto, se Allianz SE è risultata l’azienda più sostenibile del proprio settore per il terzo anno di fila, non possiamo non immaginare che il prodotto Darta Easy Selection non stia dedicando sempre maggiore attenzione alla selezione di comparti d’investimento valutati con i maggiori rating ESG possibili.
L’obiettivo è sempre quello di offrire al proprio sottoscrittore le migliori opportunità in tema d’investimento, non limitandosi più a criteri tradizionali ma affiancando la possibilità di costruire un portafoglio efficiente e soprattutto sostenibile.
Molto spesso, infatti, si incorre nell’errore di pensare che gli strumenti di risparmio gestito non siano poi tanto performanti. Certo la sfida è più ambiziosa e lasciando fuori dall’universo investibile settori o aziende comunque interessanti potrebbe essere più complessa, ma la spinta a livello mondiale verso l’applicazione di criteri ESG nella scelta degli investimenti ne rafforza i possibili esiti positivi grazie all’effetto domanda, in continua ascesa.
I numeri di Darta Easy Selection sono quindi coerenti. Al 31 agosto, sulle 133 soluzioni d’investimento riconducibili alle migliori società di gestione internazionali, ben 53 sono già state censite da Mornigstar con il proprio rating di sostenibilità. Questo rating assegna 5 livelli di sostenibilità: basso (1), sotto la media (2), medio (3), sopra la media (4) e alto (5). Sulle 53 soluzioni di Darta Easy Selection già censite, 33 hanno ricevuto almeno il livello medio, e sono ben 16 quelle che hanno raggiunto un rating di 4 o 5.
È lecito attendersi che l’industria del risparmio gestito fornirà sempre più informazioni in merito alla sostenibilità dei vari servizi d’investimento proposti, e il criterio ESG è destinato ad assurgere a un ruolo preminente tra le variabili in base alle quali l’investitore sceglierà le proprie allocazioni. Perciò Darta Easy Selection proseguirà nel suo percorso d’eccellenza per mettere a disposizione dei propri consulenti e dei propri clienti le migliori opportunità possibili anche in tema di sostenibilità, in coerenza con la sensibilità riconosciuta dagli esperti al gruppo Allianz SE.
1. RobecoSAM: Allianz SE leads the insurance industry in terms of sustainability
2. A questo link è consultabile la lista dei leader per ogni settore: https://www.robecosam.com/csa/csa-resources/industry-leaders.html
3. Ambiente, da Allianz spinta “green”: entro il 2050 investimenti neutrali per il clima