Il dato più significativo del terzo trimestre 2019 è stato l’incremento della volatilità dei mercati finanziari. Le azioni globali, dopo essere salite leggermente nel mese di luglio, sono calate ad agosto, mentre la guerra economica tra Stati Uniti e Cina ha fatto temere che fossimo di fronte ad una recessione globale. I titoli hanno complessivamente recuperato le perdite durante settembre, spinti dai tagli di interesse e dalle altre misure di supporto operate dalle banche centrali, sia quelle dei paesi sviluppati sia quelle dei paesi in via di sviluppo.
In termini di notizie economiche, l’indice IHS Markit, valido per l’Eurozona e comprensivo sia del settore manifatturiero che dei servizi, è sceso in settembre sotto il minimo degli ultimi sei anni.
La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse di 10 punti base, ripristinando il suo programma di acquisto di titoli e di offerta di prestiti agevolati alle banche. Inoltre il presidente della BCE Mario Draghi ha sollecitato i governi ad aumentare la spesa pubblica, affermando testualmente che “ora è il momento che la politica fiscale entri in vigore”.
Durante il mese di luglio, anche la Federal Reserve aveva tagliato i tassi di 25 punti base, la prima riduzione dal 2008. A questo primo taglio è seguito il successivo, di ulteriori 25 punti base, a settembre. Il presidente della FED Jay Powell ha descritto il provvedimento come un “aggiustamento di metà ciclo della politica” più che un “inizio di una lunga serie di tagli”. Il taglio di settembre tra l’altro è avvenuto nonostante i policy-makers fossero sembrati divisi sulla linea di condotta da seguire, con il “dot plot” della FED che mostrava nelle sue previsioni che non fosse previsto alcun ulteriore taglio sia per il 2019 sia per il 2020.
In questo periodo il valore delle obbligazioni dell’Eurozona ha messo a segno un deciso apprezzamento conseguente al repentino calo dei rendimenti mentre i deboli dati economici hanno fatto supporre che la Banca Centrale Europea avrebbe ridotto i tassi di interesse e ripreso le misure di stimolo. Alla fine di agosto, il rendimento sui 10 anni delle obbligazioni tedesche ha raggiunto il nuovo minimo record del -0.7%, mentre il rendimento sui 30 anni è sceso sotto lo zero per la prima volta in assoluto, comportando quindi che l’intera curva dei rendimenti delle obbligazioni tedesche fosse in negativo. Nonostante il leggero rimbalzo visto successivamente, i rendimenti delle obbligazioni dell’Eurozona hanno comunque chiuso il trimestre su valori significativamente più bassi.
Allianz Strategy 50 nel terzo trimestre del 2019 ha potuto quindi raggiungere il suo obiettivo, riuscendo a mantenere il livello di rischio stabile e sotto controllo. La volatilità del portafoglio, quale media pesata della volatilità degli ultimi 130 giorni, è rimasta sotto l’obiettivo dell’8%, oscillando in un intervallo compreso tra il 5.3% e l’8.5%.
Grazie ai segnali ciclici forniti dal modello proprietario e alla bassa volatilità, il management del fondo ha incrementato con successo il peso dei titoli azionari globali salendo dal 63.4% al 67.1%, tra la fine di giugno e la fine di settembre. All’inizio di luglio questo peso aveva addirittura raggiunto il livello del 74.6% mentre in seguito all’aumento della volatilità durante il mese di agosto il peso dei titoli azionari globali è ridisceso al 58.7%, dal momento che i segnali del modello proprietario davano un quadro complessivo in leggero deterioramento.
Il peso delle obbligazioni europee è stato ridotto con successo dal 61.6% della fine di giugno al 37% alla fine di agosto. La volatilità infatti era sensibilmente aumentata, facendo deporre a favore di una costruzione più prudente del portafoglio, dopo il notevole incremento dei prezzi dei titoli obbligazionari e azionari avvenuto da inizio anno. Durante il mese di settembre, poi, il peso dei titoli governativi è nuovamente salito, giungendo al 58.1%.
Nel terzo trimestre del 2019 inoltre il grado di investimento è stato ridotto dai massimi livelli di leva del 125% della fine di giugno fino al 96% a fine di agosto, per poi essere nuovamente ricondotto al 125% durante il mese di settembre.
L’aumento della volatilità avvenuto tra la metà di agosto e l’inizio di settembre ha comportato un posizionamento in liquidità del 4%. Avendo raggiunto un livello di volatilità inferiore all’8%, Allianz Strategy 50 ha potuto aumentare il livello di investimento oltre il 100% tra giugno e metà agosto, e ancora nel mese di settembre per poter cogliere le opportunità del mercato.
Al momento, alla fine di settembre, il fondo è allocato con un 58.1% in obbligazioni governative europee e un 67.1% in titoli azionari globali ed è quindi totalmente investito, al massimo livello di leva possibile pari al 125% del portafoglio.
A quali polizze Unit Linked di Darta Saving è collegato Allianz Strategy 50
Ricordiamo che il fondo Allianz Strategy 50 – classe istituzionale NT è il fondo nel quale investe l’equivalente fondo interno assicurativo AllianzGI Strategy 50 collegato a:
- Darta Periodical Solution, prodotto assicurativo con Prestazioni Periodiche Programmate del 4% per anno – obbligatorie e non modificabili – con forti vantaggi fiscali;
- Darta Easy Selection, la polizza estremamente flessibile a premio unico e premio ricorrente che con oltre 121 fondi consente ai consulenti di personalizzare al meglio il portafoglio dei propri clienti;
- Challenge Plus, distribuito in esclusiva da Allianz Bank;
- Team, prodotto distribuito nel mercato lituano.