Inclusione, tutela delle diversità, equità di genere. Forse qualche decennio fa sarebbe apparso strano che le multinazionali si occupassero di questi temi, tradizionalmente di competenza del settore pubblico o del terzo settore. Eppure, è proprio questo che sta accadendo oggi negli Stati Uniti e, a catena, anche in Europa.
Soprattutto dopo la pandemia, si è diffusa in modo crescente la convinzione che sia ormai arrivato per tutti, aziende comprese, il momento di impegnarsi in prima persona per favorire lo sviluppo sostenibile globale, che si concretizza non solo nella lotta al cambiamento climatico, ma anche nella riduzione delle disuguaglianze sociali, acuite dopo COVID.
Azionisti in campo per il sociale
Negli ultimi anni, l’opinione pubblica ha avuto un ruolo fondamentale nell’orientare i consumi e, di conseguenza, spingere le imprese verso politiche e modalità produttive sempre più sostenibili. A questo aspetto, però, si aggiunge un nuovo elemento dirompente: a domandare maggiore attenzione all’ambiente e al sociale sono ora gli azionisti delle grandi imprese. Per effetto delle aspettative dei loro clienti, infatti, fondi e investitori istituzionali chiedono ai management di impegnarsi per raggiungere obiettivi in linea con i criteri ESG (Environmental, Social, Governance).
Diversi esempi di questo cambiamento arrivano soprattutto dagli Stati Uniti. Nel 2021 fece molto clamore il caso Exxon-Mobil1, tra le principali compagnie petrolifere statunitensi: nel suo Cda furono eletti candidati proposti dal fondo Engine N.1, realtà in prima linea nel criticare l’atteggiamento negazionista dell’azienda in merito al climate change. In contrasto con le indicazioni del vertice, l’elezione avvenne a maggioranza perché il piccolo fondo attivista, che aveva solo una partecipazione dello 0,02%, era riuscito ad avere il supporto di grandi asset manager, tra cui BlackRock, Vanguard e State Street.
Si tratta di un caso eclatante, ma non l’unico. Secondo il monitoraggio di Morningstar2, tra il 1° luglio 2020 e il 30 giugno 2021, le risoluzioni sulla questione ambientale presentate dagli azionisti negli Stati Uniti hanno ottenuto il più alto livello di supporto, soprattutto su impulso delle società di gestione. Morningstar ha conteggiato 26 proposte relative al clima, e il 51% di queste ha incassato voti favorevoli dagli azionisti; questo nonostante la Securities and Exchange Commission (la Consob americana) avesse introdotto, sotto l’Amministrazione Trump, regole che rendevano più difficile la presentazione di mozioni di questo tipo.
Oltre ai temi ambientali, sono sempre più frequenti anche le richieste per un impegno relativo ad obiettivi sociali. Recente è il caso della Walt Disney: dopo le accuse di discriminazione retributiva, il 60% degli azionisti ha votato a favore della proposta presentata da Arjuna Capital – asset manager specializzato in tematiche della sostenibilità – che chiedeva all’azienda di presentare i dati relativi ai divari esistenti tra diverse etnie e generi3.
In vista dell’assemblea annuale 2022, anche in Amazon è cresciuto il pressing degli azionisti su temi sociali4: gli investitori hanno avanzato 14 richieste per modificare le prassi aziendali, in particolare per le condizioni di lavoro di dipendenti e collaboratori, oltre che per dare un impulso al perseguimento degli obiettivi ESG.
Alla luce della guerra in Ucraina e del suo profondo impatto, non si esclude che questo trend possa registrare un’ulteriore accelerazione, con un’impennata delle richieste degli azionisti sensibili ai temi ESG. In questo senso, l’opinione pubblica e il mondo economico-finanziario andrebbero ad allinearsi sempre di più.
Gruppo Allianz per il sociale: un impegno di lunga data
Per il Gruppo Allianz, l’impegno sul fronte del sociale – che si aggiunge a quello in campo ambientale – non è una novità.
Da sempre, l’approccio sociale del Gruppo Allianz, di cui Darta fa parte, si basa sulla convinzione che il business può prosperare solo come parte di una società equa. Come spiegato nella presentazione aziendale, “grazie alla presenza globale, il Gruppo ha l’opportunità di creare un impatto sociale positivo attraverso il modo in cui viene gestita l’organizzazione e usando l’esperienza come assicuratore, investitore e gestore patrimoniale”5.
Nella pratica, questo si traduce in azioni volte a creare e mantenere nel lungo periodo le condizioni migliori per stakeholder diretti come impiegati, clienti e investitori, ma anche per agenti non direttamente legati all’azienda, ovvero società civile, ONG e Governi.
Diversity & Inclusion: l’approccio verso i dipendenti
Sin dal 2007, in netto anticipo sui tempi, Allianz ha istituito il Global Inclusion Council (GIC), formato da Ceo e membri del Board di realtà chiave di Allianz nel mondo, nonché dai leader delle 5 reti globali di dipendenti, per assicurare e monitorare l’implementazione della strategia sulla diversità e valutare idee ed esempi positivi dalle entità locali per definire attivamente l’agenda a livello globale.
Le politiche di Diversity & Inclusion riguardano sia le diversità “visibili” (genere, età) sia quelle “invisibili” (credo religioso, orientamento sessuale) e puntano ad evitare le discriminazioni, creando un ambiente rispettoso e solidale in cui tutti i dipendenti si sentano a proprio agio, sicuri di esprimere idee e opinioni senza il timore di ripercussioni. D’altra parte, proprio la diversità di competenze, conoscenze, background e prospettive diverse porta a una nuova fonte di creatività, migliora il processo decisionale e la gestione del rischio e favorisce le dinamiche di squadra positive, che creano le condizioni per le migliori performance lavorative.
Il risultato di questa politica? Al 31 dicembre 2021 il Gruppo Allianz includeva più di 150.000 persone di 160 nazionalità, distribuite tra 5 generazioni, con una rappresentazione di genere bilanciata6.
Al di là dei numeri, che dimostrano che l’attenzione all’inclusione non è improvvisata, non mancano poi i riconoscimenti degli enti terzi che analizzano il benessere sul luogo di lavoro. Allianz S.p.A, ad esempio, ha ottenuto la certificazione Top Employers Italia 2022 – già conseguita anche nel 2021 – che inserisce la compagnia tra le eccellenze aziendali nelle politiche, nelle strategie e nelle pratiche HR7.
Sostenibilità sociale: l’impatto globale del Gruppo Allianz
Lo stesso impegno che il Gruppo mette nella creazione di condizioni di benessere per la sua comunità interna si ritrova nei rapporti con la società esterna, che non comprende solo gli stakeholder diretti.
Il Gruppo ha infatti definito una “Corporate Citizenship Strategy”8 focalizzata sul miglioramento dei mezzi di sussistenza di bambini, giovani e persone con disabilità e si impegna inoltre a contribuire all’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite di garantire lavoro dignitoso e crescita economica. Per fare ciò, ha creato un network di fondazioni internazionali che lavorano insieme per aiutare le comunità locali e i progetti attorno al mondo.
Tra le partnership, molto importante è quella con SOS Children’s Villages International (CVI) la cui azione è orientata a supportare i giovani a diventare autosufficienti, aumentandone la resilienza.
Questi esempi attestano l’impegno globale e ad ampio raggio del Gruppo Allianz, che lo rende un interlocutore credibile ed affidabile anche per gli investitori, i clienti e gli enti pubblici più attenti alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni.
1. “The Little Hedge Fund Taking Down Big Oil”, 23 giugno 2021, www.nytimes.com
2. Sara Silano, “Clima, cosa chiedono gli investitori alla Corporate America”, 3 novembre 2021, www.morningstar.it
3. Emile Hallez “Disney shareholders want pay gap reports, 11 marzo 2022, arjuna-capital.com
4. Ross Kerber, Arriana McLymore, Eva Mathews, “Amazon’s socially-focused shareholder proposals fall short at annual meeting”, 25 maggio 2022, www.reuters.com
5. Presentazione su www.allianz.com
6. Presentazione su www.allianz.com
7. “Allianz tra le migliori aziende in Italia per le best practice di HR con i riconoscimenti Top Employers Italia 2022 e EDGE Move”, 20 gennaio 2022, www.ilsole24ore.com
8. Presentazione su www.allianz.com