L’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19, con la sua virulenza per certi versi inaspettata, è arrivata come un uragano a stravolgere il mondo. Di fronte ad una situazione totalmente nuova, tuttavia, la capacità di reazione è stata altrettanto forte e pressoché immediata.
In Italia, primo Paese in Europa a vivere l’emergenza, sin da subito una pluralità di attori è scesa in campo per fronteggiare la battaglia contro il virus. Non solo personale sanitario, volontari e istituzioni pubbliche: anche il mondo delle aziende ha cercato di fare la propria parte.
Dai fornai e pasticceri locali, che hanno donato alimenti agli operatori sanitari e ai ricoverati, alle grandi aziende, che hanno messo a disposizione risorse e know how, sono tanti i casi di realtà “profit” che si sono messe a disposizione della collettività.
La piattaforma “Italia non profit” ha mappato 881 iniziative per un totale di oltre 700 milioni di euro1, ma il dato è in costante aggiornamento. Dal mondo della moda al settore alimentare e quello farmaceutico, l’industria in generale si è mossa a sostegno della sanità, degli ospedali, della ricerca scientifica e della macchina pubblica2, e il settore assicurativo non ha fatto eccezione.
Donazioni e servizi ad hoc: il contributo dell’Insurance
La prima forma di aiuto offerta dal settore assicurativo per supportare le realtà in campo contro il SARS-CoV-2 è quella del flusso delle donazioni, sotto forma di denaro o di acquisto di dispositivi di protezione individuale e macchinari, in accordo con gli ospedali. Anche in questo caso, è difficile fare un conteggio complessivo, ma si parla di interventi per decine di milioni di euro.
Il Gruppo Allianz, di cui Darta Saving fa parte, si è impegnato ad esempio a sostenere la realizzazione dell’ospedale di terapia intensiva nella ex Fiera di Milano. Insieme al Gruppo Sapio3, operativo nel settore dei gas industriali e medicali, il gruppo è intervenuto per fornire gli impianti di distribuzione, l’ossigeno e i gas medicali per la struttura.
Allianz Partners4, invece, attraverso la piattaforma Fondazione Italia per il Dono Onlus, ha lanciato una campagna di crowdfunding a supporto dell’attività della Regione Lombardia, sempre per l’ospedale nella ex Fiera dedicato ai pazienti Covid. L’azienda ha dato il via alla raccolta con una donazione di 55.000 euro ed ha invitato dipendenti, partner e clienti a dare il proprio contributo, con l’obiettivo minimo di raggiungere la cifra di 70.000 euro, pari al necessario per garantire un posto letto di terapia intensiva.
La seconda forma con cui il mondo assicurativo ha dato il suo contributo è meno visibile rispetto al flusso delle donazioni, ma non meno importante. Sin dall’inizio dell’emergenza in Italia, quando ancora la zona rossa era limitata alla sola area di Codogno, le compagnie assicurative hanno infatti utilizzato il loro know-how per sviluppare soluzioni contro i danni che l’epidemia stava provocando a livello sanitario ed economico.
Lo evidenzia bene l’Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che nel report “Analisi Trend Offerta Prodotti Assicurativi”5 relativo al secondo semestre 2019 ha sentito l’esigenza di fare un focus specifico sui prodotti e servizi che il settore assicurativo ha sviluppato per fronteggiare i rischi derivanti da Covid-19 da febbraio 2020. “Le compagnie – scrive l’Ivass – si sono attivate per contrastare l’emergenza sanitaria in vari modi rivedendo le offerte e offrendo nuovi prodotti”.
L’Istituto riporta che, ad esempio, sono stati sospesi, prorogati o dilazionati i premi per le polizze vita, danni non auto e coperture auto. Sono anche state bloccate le azioni di recupero dei premi non pagati e delle franchigie.
In alcuni casi, sono stati offerti servizi aggiuntivi con l’estensione delle garanzie grazie a clausole “su misura” e l’inserimento nelle polizze di indennizzi forfettari o diarie giornaliere.
Non mancano poi iniziative come sportelli legali in videoconferenza e servizi di teleconsulto medico. Nel settore travel, in alcuni casi sono state estese garanzie per il rimborso di costi e penali per la perdita di viaggi a causa del fermo disposto dalle autorità aeroportuali per l’emergenza Covid-19.
Anche da questo punto di vista, in casa Allianz non mancano gli esempi positivi. Solo per citare qualche esempio, Allianz Italia6 ha adottato già il 27 febbraio un piano di misure a sostegno dei clienti residenti nelle zone rosse focolaio del Coronavirus. Inoltre, per i dipendenti, Allianz Partners ha attivato una copertura assicurativa dedicata che fornisce garanzie aggiuntive nel caso di infezione da Covid-19. Da parte sua, Darta Saving non solo ha riorganizzato le modalità di lavoro per garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità operativa a favore dei clienti, ma si è anche impegnata a monitorare l’andamento dei mercati per adeguarsi al momento storico, prevedendo interventi fuori dal ciclo ordinario per ribilanciare i portafogli a fronte della volatilità dei mercati e ottimizzare le performance degli investitori in linea con gli obiettivi dati.
Una prova di Shared Value
L’impegno del mondo delle assicurazioni nell’emergenza sanitaria – ma la riflessione è estendibile a tutti i settori imprenditoriali – può essere letto come un importante banco di prova di quello che Michael Porter e Mark Kramer hanno definito Shared Value.
Nell’articolo pubblicato nel 2011 sulla Harvard Business Review7, i due economisti americani hanno codificato un nuovo paradigma del rapporto tra le imprese e la collettività in cui sono inserite, sintetizzato nella locuzione di “shared value”, letteralmente “valore condiviso”. Tale paradigma si basa sulla premessa che la competitività di un’azienda ed il benessere della collettività siano reciprocamente dipendenti. Da qui discende la possibilità di risolvere problemi sociali attraverso le competenze delle aziende, che, a loro volta, beneficiano dall’attività sociale.
È il caso delle compagnie assicurative che hanno usato le loro competenze per provare a dare una risposta ai nuovi problemi creati da Covid-19, partendo da ciò che sanno fare meglio: soluzioni assicurative per affrontare la perdita del lavoro, una malattia sconosciuta, gli imprevisti legati al lockdown.
Tale meccanismo crea un circolo virtuoso per tutte le parti in campo: il beneficio è per chi può avere una risposta ad un bisogno emergente, ma anche per l’azienda, che si mantiene attiva a vantaggio dei dipendenti, che possono continuare a lavorare.
Questo nuovo paradigma, che vede l’azienda come perno per lo sviluppo della società, ha di fatto superato il concetto di responsabilità sociale d’impresa (CSR, Corporate Social Responsibility), modello strutturato che integra le azioni in favore dello sviluppo sociale nei processi e nelle strategie aziendali. Tale modello, in effetti, ha un ritorno sostanzialmente limitato solo alla migliore reputazione, elemento fondamentale ma non sufficiente a legittimare l’attività dell’impresa come componente cardine della società.
Mentre la CSR nasce per consentire all’azienda di minimizzare l’impatto sociale della propria attività restituendo alla società una parte del profitto, lo Shared Value parte dall’idea che “fare del bene” per l’impresa non sia un onere, ma un vantaggio in grado di durare ed evolvere nel tempo coniugando competitività e sostenibilità.
L’impegno delle aziende nell’epidemia Covid-19 rappresenta uno straordinario esempio di attuazione dello Shared Value su larga scala. Si accorciano così le distanze tra il mondo del “profit” ed il resto della collettività, con un impatto che sarà duraturo e che rafforzerà il ruolo sociale delle imprese, attori sempre più coinvolti e legittimati nel promuovere benessere e sostenibilità.
1. dato al 6 maggio 2020, tratto da https://italianonprofit.it
2. “Soldi e mascherine, ecco la gara di solidarietà da parte delle imprese”, ilsole24ore.com, 17 marzo 2020 – “Coronavirus, dai grandi colossi alle piccole aziende: continua la solidarietà a ospedali e Protezione Civile”, Repubblica.it, 13 marzo 2020
3. Comunicato ufficiale sul sito www.allianz.it
4. Comunicato ufficiale sul sito www.allianz-partners.com
5. Report Ivass “Analisi trend offerta prodotti assicurativi (luglio-dicembre 2019)”
6. Comunicato ufficiale sul sito www.allianz.it
7. Articolo originale sul sito hbr.org