La Cop28 ha riportato sotto i riflettori mondiali il tema del climate change e della necessità di ridurre le emissioni di gas serra per contrastare il riscaldamento globale.
Secondo gli scienziati dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), nel periodo 2010-2019 le emissioni medie annue di gas serra a livello globale hanno raggiunto i livelli più alti della storia dell’umanità, ma il loro tasso di crescita è rallentato. Attualmente, le attività umane generano circa 50 milioni di tonnellate di gas serra all’anno1, ma senza un’immediata e profonda riduzione delle emissioni in tutti i settori, l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C è fuori portata.
Indipendentemente dagli esiti di questa Conferenza, resta quindi l’obiettivo dato dall’IPCC di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, dimezzarle poi nuovamente entro il 2040 per raggiungere il “net zero” entro il 2050.
In linea con questi obiettivi, a settembre il Gruppo Allianz ha presentato il suo piano per la transizione “net zero”, che ha suscitato grande interesse.
Ma cosa significa esattamente l’espressione “net zero”? E cosa comporta?
Obiettivo net zero: cosa significa?
L’espressione “net zero” è stata usata per la prima volta nel 2013 in un report dell’IPCC, che fu poi la base per l’Accordo di Parigi, che sosteneva la necessità di eliminare le emissioni nette di gas a effetto serra per fermare il riscaldamento globale.
Il net zero si riferisce all’equilibrio tra la quantità di gas serra prodotti dalle attività umane e la quantità rimossa dall’atmosfera.
Realisticamente, gli scienziati non hanno posto l’obiettivo tout-cour dell’eliminazione dei gas serra, perché c’è la consapevolezza che in alcuni casi – si pensi all’aviazione, all’edilizia, all’agricoltura – è inevitabile continuare a emettere gas climalteranti per poter portare avanti le attività.
Per questo si parla di net zero, ovvero saldo zero, che vuol dire che il saldo tra le emissioni generate dall’attività dell’uomo e quelle eliminate naturalmente o artificialmente grazie alle tecnologie di cattura del carbonio deve esser zero.
Ciò non significa che deve venir meno l’impegno ad eliminare il più possibile le emissioni climalteranti, ma si riconosce che, per quelle ineliminabili, si possono attivare processi virtuosi di compensazione, con misure che devono ridurre effettivamente, in modo sostenibile e verificabile le emissioni di CO2 senza pregiudicare altri aspetti della sostenibilità, come la biodiversità o le priorità sociali.
Raggiungere un saldo pari a zero non è, tuttavia, semplice. Senza entrare troppo nel dettaglio, basti pensare che le sono tre le tipologie di emissioni considerate nel calcolo delle emissioni nette:
- emissioni dirette da fonti in possesso o sotto il controllo della società;
- emissioni indirette derivanti dalla generazione di energia acquistata dalla società;
- emissioni indirette che esulano dal controllo diretto della società e sono prodotte lungo tutta la filiera.
Si tratta di un percorso, dunque, tutt’altro che semplice, ma che è fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi per il clima.
Il mondo finanziario può dare un contributo importante, sia sostenendo gli investimenti sostenibili che destinano risorse alle attività meno impattanti e che danno un contributo positivo all’ambiente, sia impegnandosi direttamente.
In questo alveo rientra il piano “net zero” del Gruppo Allianz.
L’impegno del Gruppo Allianz: il piano di transizione net zero
Il piano presentato dal Gruppo Allianz conferma l’impegno strategico a lungo termine dell’azienda sul clima per raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 nei suoi portafogli di investimenti proprietari e di sottoscrizione e già entro il 2030 nelle proprie operazioni. Cosa prevede il piano? Come si può vedere allo schema riassunto che segue, si tratta di un programma molto complesso, con diversi obiettivi definiti nel medio e lungo periodo ed il coinvolgimento di diversi ambiti.
Nel dettaglio, il Gruppo Allianz ha delineato obiettivi intermedi concreti entro il 2030 per ridurre le emissioni di gas serra nelle operazioni aziendali, nel portafoglio di investimenti di proprietà e nel business assicurativo del ramo danni.
Inoltre, nell’ottica di ridurre le emissioni globali dell’intera filiera, Allianz rafforzerà le attività di coinvolgimento esistenti con i clienti e le società partecipate in un percorso congiunto di transizione a zero emissioni nette e amplierà la crescita mirata delle energie rinnovabili, delle tecnologie a basse emissioni di carbonio e di ulteriore transizione e della mobilità sostenibile, sia nel settore degli investimenti che in quello assicurativo.
L’impegno sarà di raggiungere una crescita redditizia del 150% dei ricavi derivanti dalle energie rinnovabili e dalle soluzioni tecnologiche a basse emissioni di carbonio nel segmento delle assicurazioni commerciali entro il 2030 rispetto al 2022.
Inoltre, in qualità di investitore, Allianz prevede di sostenere la diffusione delle energie rinnovabili investendo ulteriori 20 miliardi di euro in soluzioni climatiche e di tecnologia pulita in linea con il regolamento sulla sostenibilità dell’Unione Europea.
Questi sforzi contribuiranno in modo significativo a una riduzione mirata dell’intensità delle emissioni del 45% su più linee di business assicurativo, costituite da clienti che sono grandi aziende che già dichiarano le loro emissioni di gas serra. Per il portafoglio assicurativo auto al dettaglio, Allianz punta a ridurre le emissioni di carbonio del 30% in nove mercati chiave europei entro il 2030 (Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera, Regno Unito). L’anno di riferimento per questi obiettivi di decarbonizzazione è il 2022.
Si tratta di un piano complesso, basato sulla lunga esperienza del Gruppo, in linea con il percorso che l’Europa ha intrapreso con la strategia per la sostenibilità, che si sta esplicitando anche attraverso la Tassonomia. In questo contesto si inserisce anche l’impegno dell’azienda nell’attuare comportamenti virtuosi: nei prossimi sette anni l’azienda prevede di ridurre i gas climatici per dipendente del 70% (rispetto al 2019), con un’accelerazione tramite l’acquisto del 100% di elettricità verde a partire dal 2023 e il passaggio nel tempo a una flotta di auto aziendali completamente elettriche.
Per maggiori informazioni sul piano: https://www.allianz.com/en/press/news/commitment/environment/230907_Allianz-announces-first-net-zero-transition-plan-with-2030-intermediate-targets-for-core-business-segments.html
1. “Net zero (emissioni)”, IPCC