Continuare a migliorare, anche in un contesto in cui tutti gli indicatori sono positivi. Si può sintetizzare così il 2019 di Darta Saving: un anno di ottime performance, durante il quale la compagnia ha sempre portato avanti il proprio lavoro di ricerca, analisi e sviluppo di soluzioni innovative, con l’obiettivo di continuare a creare valore aggiunto per partner ed investitori.
Ne abbiamo parlato con Gabriele Fantini, Head of Product Development.
Come è andato il 2019 per Darta Saving?
In attesa dei numeri ufficiali del bilancio, si può già dire che è stato un anno molto positivo dal punto di vista delle performance e dei risultati. Il merito è della congiuntura internazionale, ma anche e soprattutto del lavoro svolto in questi anni da Darta Saving per affermarsi come partner credibile ed innovativo.
Tuttavia, siamo consapevoli che gli scenari cambiano in fretta all’interno di un panorama internazionale che presenta variabili politiche, sociali, economiche, tecnologiche sempre più complesse e in continua evoluzione. Per questo, non ci siamo limitati a raccogliere i frutti di quanto fatto in passato, ma abbiamo iniziato a “preparare il terreno” per il prossimo futuro.
Quali iniziative avete messo in campo?
Siamo stati impegnati nella revisione di alcuni dei nostri prodotti. A luglio abbiamo rivisto la gamma di fondi all’interno di Easy Selection, mentre ad ottobre abbiamo lanciato la revisione di Target Solution. In entrambi i casi, si tratta di scelte che si inseriscono in una strategia di ampio respiro, volta ad analizzare il contesto e ad anticipare le tendenze del mercato.
Quali sono i principali trend in atto?
Riteniamo che il settore dell’asset management si trovi a un punto di svolta sul fronte degli investimenti sostenibili, che diventeranno una componente essenziale nella gestione del portafoglio degli investitori. Per questo siamo sempre più orientati ad integrare input non finanziari, come i fattori ESG, per aumentare la sostenibilità degli investimenti senza perdere di vista la solidità dei risultati finanziari.
Altro aspetto che sta diventando prioritario è quello dei fondi tematici, strumenti che permettono di impiegare il capitale in linea con i valori e gli interessi degli investitori.
Sul fronte normativo, come il 2018, anche il 2019 è stato un anno di cambiamenti.
È stato il primo anno dell’IDD, entrata in vigore a ottobre 2018, e del regolamento 41, che ha abrogato il precedente regolamento Ivass nr. 35/2010 a partire dall’1 gennaio 2019. Questo, in particolare, ha avuto un impatto importante perché ha portato a ridefinire le modalità di comunicazione con il cliente. Sia nella documentazione precontrattuale che nella rendicontazione annuale, è stato adottato un approccio volto a garantire una sempre maggiore chiarezza e completezza delle informazioni per il sottoscrittore. Questo ci ha impegnati nell’adeguamento alla normativa, ma tutto è stato affrontato con grande professionalità e rigore.
Come è stato sviluppato il rapporto con i distributori?
Consolidare le relazioni con i distributori è un nostro obiettivo strategico. In quest’ottica abbiamo cercato di rafforzare lo scambio di informazioni, ad esempio con i tool di reporting collegati a specifiche famiglie di prodotti, e di consolidare canali di comunicazione quali la newsletter. Riteniamo fondamentale, però, anche creare momenti di condivisione e confronto diretto, e per questo lo scorso febbraio abbiamo organizzato a Milano l’incontro informativo dal titolo “Trasparenza e innovazione: una nuova visione di distribuzione cliente-centrica?”, pensato per fornire risposte qualificate proprio in merito alle novità normative.
Veniamo al 2020. Quali sono le prospettive?
Per quello che riguarda lo scenario internazionale, il 2020 si conferma un anno complesso, che sarà dominato da alcune vicende internazionali come Brexit, le elezioni americane, ma anche il Coronavirus. Da parte nostra, continueremo a fornire soluzioni per gestire il rischio sviluppando ulteriormente i prodotti, con innovazioni in grado di cogliere le opportunità emergenti.