Dopo un rocambolesco 2018, che aveva strapazzato pressoché tutti i listini azionari e anche i mercati obbligazionari, il 2019 si chiude in bellezza, quasi a compensare l’anno che lo ha preceduto. È assai probabile, infatti, che il 2019 possa entrare di diritto nella storia come uno dei periodi maggiormente redditizi per gli investimenti.
Se guardiamo all’ultimo decennio (vedi tabella – fonte: Investing.com), in particolare, ritroviamo solo altri due casi di annate straordinarie come quest’ultima: il 2009 e il 2017. Il 2009 è stato il momento di svolta dopo la tragica crisi del 2007-2008 e rappresenta l’avvio di un decennio d’oro per i listini azionari mondiali, che dura tuttora. Dai minimi di marzo 2009 infatti l’indice SP500 è quadruplicato (da 800 a 3200 punti circa), mentre l’indice tecnologico per antonomasia, il Nasdaq, è addirittura sestuplicato (da meno di 1500 a 9000 punti).
Ritornando all’andamento dell’anno appena concluso, dicevamo che i mercati in generale hanno messo a segno performance comunque stellari, con gli indici azionari europei e americani in progresso tra il 25% e il 35%. Anche i mercati obbligazionari hanno dato soddisfazione, seppur in lieve ridimensionamento rispetto allo scorso settembre, mentre l’oro ha messo a segno un rialzo di circa quindici punti percentuali.
Rialzi generalizzati e generosi dunque un po’ per tutte le classi di investimento e i mercati americani nuovamente sul tetto del mondo. Che fare, dunque, dopo dodici mesi di corsa inarrestabile? Se è difficile investire in tempi in cui regna il pessimismo, farlo dopo questi rialzi è probabilmente ancora peggio: spesso infatti i risparmiatori attendono pause che non arrivano, o che magari giungeranno tra mesi, un anno, forse più. Così come a fine 2018 gli analisti rilasciavano view pessimistiche a causa di numerose variabili di incertezza quali le poco accomodanti politiche monetarie attese, il mai risolto tema della Brexit, la presidenza Trump con le sue imprevedibili prese di posizione in merito ai trattati commerciali e ai dazi doganali, oggi, dopo dodici mesi di rialzi, lo scenario sembra schiarito ma i prezzi di alcune asset classes sono sui massimi di sempre. Come investire, dunque?
Nel 2019, ancora una volta, i mercati si sono fatti beffe di economisti e analisti, e in misura eclatante: questo conferma una volta di più che affannarsi a fare previsioni non solo è azzardato ma può rivelarsi addirittura fuorviante. Coloro che alla fine del 2018 hanno deciso di leccarsi le ferite liquidando i propri investimenti in attesa di tempi migliori hanno dimostrato per l’ennesima volta che i momenti migliori per mantenere gli investimenti sono proprio quelli in cui il sentiment è negativo, perché è in quel momento che si comprerà, quando nessuno lo fa: quelli sono gli affari migliori e i prezzi sono i più convenienti.
Individuare dunque correttamente il profilo di rischio del cliente è l’unico criterio saggio e lungimirante che ci deve guidare nel nostro approccio all’investimento. Una volta definite le esigenze, la capacità di risparmio, gli obiettivi temporali nonché la capacità di sostenere potenziali perdite, non resta che affidarsi alle mani esperte dei migliori gestori e lasciarsi guidare.
Nella vasta gamma di soluzioni proposte si può anche scegliere di prendere come riferimento i portafogli modello elaborati dagli esperti di Darta1 e aggiornati ogni tre o quattro mesi sul blog. Questi portafogli modello sono declinati su Easy Selection in tre combinazioni rischio/rendimento: Difensivo, Bilanciato o Dinamico. All’interno di ciascun portafoglio i gestori opereranno dinamicamente alla ricerca delle migliori combinazioni di fondi possibili, modulando i diversi strumenti a seconda dell’evoluzione dei mercati. Un sapiente equilibrio di pesi e sottopesi che consente al consulente di proporre al cliente di esporsi o sottrarsi alle diverse congiunture del mercato, in modo graduale e costantemente monitorato.
Sempre in Easy Selection si può decidere di affidarsi alla famiglia dei Fondi Team2, in cui Darta ha selezionato le sedici case dei gestori migliori al mondo, in competizione tra loro allo scopo di creare valore aggiunto per il cliente.
Alternativamente si può scegliere di optare per l’opzione Plan, un sempreverde per tutte le stagioni. La possibilità di strutturare un piano di versamenti ricorrenti permetterà all’investitore di entrare sul mercato a scadenze prefissate, senza curarsi dei valori di ingresso, che verranno nel tempo mediati a seconda delle diverse oscillazioni del mercato. Liberare il risparmiatore dal peso di scegliere se sia il momento di investire solleva sia il consulente sia il cliente dall’improbo compito di fare previsioni, relegando in secondo piano il concetto del timing (ovvero quando comprare) e privilegiando quello dell’asset allocation (ovvero cosa comprare), che verrà affidato al gestore.
In particolare il piano di accumulo di Easy Selection prevede inoltre livelli di ingresso molto contenuti, pari a 100 euro, e la possibilità di scegliere la frequenza del versamento. Inutile ricordare che, se è pur vero che nei desideri del risparmiatore i mercati finanziari dovrebbero sempre e solo salire, è proprio quando si verificano le fasi di calo (solitamente tra i 6 e i 12 mesi) che si realizzano i migliori ingressi per l’opzione Plan.
Se dunque i listini dovessero anche concedersi una pausa – e non è assolutamente detto che ciò si verifichi in tempi brevi – questo significherà comunque comprare a livelli inferiori a quelli attuali, a tutto beneficio dei mesi e degli anni futuri.
1. A questo link l’ultimo aggiornamento dei portafogli modello: https://news.allianzdarta.ie/investimento/i-portafogli-modello-aggiornamento-novembre-2019
2. A questo link l’ultimo aggiornamento mensile delle performance dei Fondi Team: https://news.allianzdarta.ie/investimento/31-dicembre-2019-classifica-dei-fondi-team-di-darta-easy-selection