I progressi della medicina e il maggiore benessere sociale hanno portato, negli ultimi decenni, ad un aumento dell’aspettativa di vita.
Negli anni ‘60 l’aspettativa di vita era di 63,7 anni per gli uomini e 67,2 anni per le donne1: nel 2016 l’Istat ha aggiornato questi valori a 80,6 anni per i maschi e a 85 per le femmine2.
Entro il 2050, secondo stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), gli over-60 saranno il 20% della popolazione mondiale; una crescita esponenziale se si pensa che, nel 2015, erano invece “solo” il 12,5%3.
In Italia, dove oggi gli abitanti over 65 secondo l’Istat sono circa il 22%, per effetto dell’aumentata longevità entro il 2050 raggiungeranno il 34%4.
La nostra società conta ormai sempre più over 65.
Questo trend, che si prevede si confermi anche per i prossimi anni, ha orientato l’attenzione degli operatori di settore su quei prodotti e servizi che rispondono alle esigenze di chi è in età pensionabile.
Una fascia di popolazione sempre più ampia, con bisogni nuovi e diversi rispetto al passato, della quale vale la pena approfondire la conoscenza per poter offrire servizi mirati, anche sul fronte assicurativo e finanziario; si parla di economia “silver”.
Investimenti: la prospettiva degli over 65
La categoria “over 65” è molto ampia e comprende persone con storie, esperienze ed esigenze uniche e peculiari.
È comunque possibile astrarre alcuni tratti distintivi correlati al dato anagrafico, in merito a tre fattori chiave per gli investimenti:
- risorse disponibili;
- propensione al rischio;
- orizzonte temporale.
Le risorse disponibili
Secondo un’indagine del Censis del 20155, la ricchezza immobiliare e finanziaria dei pensionati ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi vent’anni, con un incremento del valore del 118%, tre volte quello registrato dal patrimonio medio delle famiglie italiane.
Tale dato conferma anche il trend rilevato da Assogestioni nel 2012, secondo cui “al crescere dell’età, i sottoscrittori si concentrano maggiormente sulle fasce di patrimonio più elevato: due terzi degli over 65 investono importi superiori alla media”6.
Le risorse a disposizione degli over 65 sono di due tipologie.
Nella prima troviamo le risorse che derivano dai risparmi o investimenti accumulati nel corso degli anni.
Queste risorse possono essere definite “consolidate”, come, ad esempio, il patrimonio immobiliare: in genere gli over 65 sono proprietari dell’abitazione in cui abitano, obiettivo ancora da raggiungere ad esempio per i Millennials.
Inoltre, chi è uscito da poco dal mondo del lavoro, potrebbe disporre dell’importo della liquidazione.
Si aggiungono al patrimonio le risorse correnti, ovvero quelle che derivano, nella maggior parte dei casi, dal reddito da pensione.
Rispetto ai Millennials o a chi è ancora al lavoro, gli over 65 non devono affrontare le incertezze date da un’attività lavorativa soggetta ad alti e bassi, periodi di inattività, riduzione o incrementi di stipendio.
L’importo della pensione, anche se inferiore rispetto all’ultimo reddito da lavoro, è relativamente costante: gli over 65 non possono aspirare ad aumenti, ma non devono neanche temere drastiche riduzioni.
La propensione al rischio
Dalle scelte di investimento emerge, in generale, che gli over 65 hanno una propensione al rischio inferiore rispetto ai giovani.
La ragione principale sta nel fatto che il loro benessere dipende principalmente dai risparmi accumulati, per cui l’esigenza di difendere il patrimonio supera quella di incrementarlo.
I più giovani hanno meno da perdere e un futuro ancora da costruire. Una maggiore flessibilità lavorativa e le prospettive di carriera e reddito possono portarli ad accettare un rischio più elevato e tollerare eventuali perdite sui rendimenti del portafoglio finanziario7.
Infine non va sottovalutato il peso delle esperienze pregresse. Chi in passato ha registrato delle perdite, tenderà ad essere più prudente; viceversa, chi ha avuto dei buoni riscontri, avrà un profilo di rischio più elevato.
L’orizzonte temporale
Se è intuitivo pensare che un giovane abbia un orizzonte temporale lungo davanti a sé, non bisogna cadere nella tentazione di credere che gli over 65 abbiano un orizzonte temporale necessariamente breve per gli investimenti.
In realtà, quando si parla di tempo, bisogna considerare non gli anni di vita residui, ma la distanza tra l’inizio e la fine dell’investimento o tra diversi ribilanciamenti del portafoglio8.
Questo è un punto importante. Gli over 65 hanno sì un orizzonte temporale ridotto rispetto ai Millennials quanto ad aspettativa di vita, ma sul fronte degli investimenti hanno le stesse possibilità dei giovani. Ciò implica che possono pensare anche ad investimenti di medio-lungo periodo, che consentono di diluire il rischio nel tempo e compensare eventuali perdite.
Le esigenze degli over 65: le prospettive per i consulenti
Alla luce di questo quadro, si può desumere che gli over 65 sono un target potenzialmente rilevante per gli intermediari. Hanno, infatti, risparmi e risorse da gestire per un orizzonte temporale che può essere anche lungo, rispondendo all’esigenza legata ad un profilo di rischio basso.
Inoltre, gli over 65 hanno almeno due buone ragioni per investire.
La prima riguarda il loro benessere. Gli over 65 di oggi sono persone relativamente giovanili, in buona salute, sportive. Dedicano il loro tempo ad aiutare figli e nipoti, ma amano anche viaggiare, apprezzano le attività culturali e artistiche e sanno usare le tecnologie. Si tratta di persone che non smettono di progettare il loro futuro e che vogliono mantenere la loro autonomia.
Allo stesso tempo sanno che potrebbero dover affrontare periodi di malattia o aver bisogno di assistenza. Per mantenere il più possibile il grado di libertà di cui godono immediatamente dopo la pensione e tutelarsi il più possibile da imprevisti, possono avere l’esigenza di investire i loro risparmi per assicurarsi risorse ulteriori, sotto forma di capitale o rendita costante, a cui attingere in caso di bisogno o per realizzare spese importanti.
L’altra esigenza degli over 65 è quella di pianificare la trasmissione del patrimonio agli eredi, adoperandosi anche per ottimizzare gli aspetti fiscali. Più dei giovani, dunque, gli over 65 possono necessitare di strumenti che coniugano gli aspetti finanziari e quelli assicurativi, per destinare agli eredi le risorse accantonate in una vita.
È ragionevole pensare che gli intermediari si troveranno sempre di più a confrontarsi con futuri pensionati, accomunati da queste esigenze, e a questa categoria potranno offrire soluzioni in termini sia di protezione che di incremento del capitale, associando anche la possibilità di aiuto negli aspetti che riguardano la trasmissione del patrimonio.
1. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1203_ulterioriallegati_ulterioreallegato_2_alleg.pdf
2. https://www.istat.it/it/archivio/204917
3. http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/salute_65plus/stili_di_vita/2017/10/03/oms-entro-il-2050-sara-over-60-una-persona-su-5-nel-mondo_73b8d3db-86dd-41d0-aee7-34889b299dd5.html
4. https://www.istat.it/it/files/2017/04/previsioni-demografiche.pdf
5. http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121032
6. http://www.assogestioni.it/index.cfm/1,147,8356,49,html/chi-sono-i-sottoscrittori-di-fondi-come-investono-dove-vivono-le-risposte-nell-ultimo-quaderno-di-ricerca-presentato-da-assogestioni
7. Zvi Bodie, Robert C. Merton, William F. Samuelson, “Labor supply flexibility and portfolio choice in a life-cycle model”, Journal of Economic Dynamics and Control, 1992; Andreas Fagereng, Charles Gottlieb, Luigi Guiso, “Asset market participation and portfolio choice over the life-cycle”, Journal of Finance, 2016
8. Burton Malkiel, A random walk down Wall Street, 1973; Luigi Guiso, “L’allocazione del portafoglio nel ciclo di vita. Quarant’anni di dibattito”, Quaderno di ricerca n.3/2016 di Assogestioni, 2016.